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Cronaca martedì 05 agosto 2014 ore 16:44

Area ex Gozzini, via al censimento dell'amianto

Affidato dal Comune alla ditta Ingenia il lavoro di mappatura. E il Comitato scrive all’Usl 11: qual è l’effettivo pericolo per la popolazione?



SANTA CROCE SULL'ARNO — Sarà la ditta Ingenia srl a occuparsi del censimento, della mappatura e della valutazione dello stato di conservazione delle coperture dell’ex Gozzini e dell’ex Soldani.

Contestualmente, l’amministrazione comunale continuerà le azioni legali a propria tutela e proseguirà l’azione di ricerca di una soluzione definitiva per l’area in oggetto, con lo scopo di giungere ad una completa riqualificazione urbanistica della stessa, avendo come obiettivo quello di restituire ai cittadini una zona sicura e di qualità dal punto di vista urbano.

I lavori sono stati assegnati dal Comune al fine di avviare il percorso di bonifica dell’area dai materiali contenenti amianto, secondo quanto deliberato dalla giunta il 26 giugno e ribadito nella seduta del consiglio comunale del 30 giugno.

L'operazione avrà come finalità quella di determinare con esattezza le criticità e i costi necessari per gli interventi più urgenti per la messa in sicurezza dell’area rispetto al rischio amianto” sottolinea l’assessore all’Ambiente Marco Baldacci.

“Vorrei ricordare – aggiunge il sindaco Giulia Deidda – che l’assegnazione dell’incarico fa seguito alla scadenza dell’ordinanza, il 25 luglio scorso, che prevedeva l’obbligo di rimozione di tali materiali a carico dei commissari liquidatori della società cooperativa edilizia ‘Primavera 90’, che però non hanno ottemperato a quanto prescritto, sollevandosi dalla responsabilità di risanare quanto meno le zone che rappresentano più criticità per la presenza di amianto caduto dalle coperture. Ricorrendo, anzi, contro il provvedimento dell’ex sindaco Ciaponi, al Tar della Toscana”.

Ma sulla vicenda c’è da segnalare anche un intervento del Comitato Ex Fabbrica Gozzini, che ha inviato alla direzione dell'Usl 11 una missiva al fine “di far dichiarare alla stessa azienda sanitaria, in maniera chiara e diretta, l'effettivo pericolo presente per le persone, mutuato dalla presenza delle migliaia di metri quadrati di coperture in eternit oramai in disfacimento”.

Il Comitato si auspica che l’Usl 11, in quanto “addetta proprio alla vigilanza e al controllo della salute pubblica, si esprima oltreché sulla generica necessità di rimuovere l'amianto deteriorato, come ha già fatto, ma indicando un termine temporale per l'attuazione dell'intervento, vigilando sulla sua realizzazione, dicendo chiaramente quali sono le conseguenze che il perdurare di questa situazione potrebbe provocare sulla salute pubblica dei cittadini”.


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