Unioni Civili, Mario Lupi (Fi): "Documento inutile e non necessario"

FUCECCHIO — Mario Lupi, capogruppo del Pdl Fucecchio, vuole dire la sua a proposito dell'istituzione del Registro delle Unioni Civili, da poco approvato in consiglio comunale.

"Convenendo che l’istituzione di tale Registro non è una priorità nemmeno nel nostro Comune, desidero portare un mio contributo sull’argomento, che è stato presentato dalla maggioranza, è stato precisato, perché era uno dei punti del programma elettorale del Sindaco.
Si inizia col definire le U. C.: due persone maggiorenni di sesso diverso o dello stesso sesso, non legate da vincoli giuridici, né da parentela, residenti da almeno 1 anno nel Comune, coabitanti. Esse possono richiedere l’iscrizione al Registro per motivi di reciproca assistenza morale e/o materiale. Il Comune attribuisce alla coppia, unita civilmente, l’accesso ai benefici e la tutela in modo che, alla morte di uno, questi vanno al superstite.
Il mio commento, il più laico possibile, si basa su due pilastri:
1) L’osservanza degli articoli 1 e 2 della Costituzione, che parlano di rispetto dei diritti e della dignità di ogni cittadino, ma anche dell’articolo 29 della stessa che riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.
2) La mia contrarietà alle unioni intese come matrimoni tra persone dello stesso sesso. Non voglio qui, evidenziare le motivazioni della nostra contrarietà al registro e al regolamento delle U. C. (ce ne sono molte), ma semplicemente dimostrare che sono entrambi inutili e non necessari. Provo a spiegarmi per arrivare a confutarli:

A) Per soggetti di sesso diverso: per stare insieme per quei motivi sopradetti, non capisco a cosa serva l’iscrizione nel registro; è sufficiente fare un matrimonio in Comune e tutto è risolto.
B) Per soggetti dello stesso sesso (partendo dal principio che per me non può esistere un siffatto matrimonio):
1) Si parla di famiglia anagrafica, di cui onestamente non capisco la definizione, o meglio, il significato che ha.
2) Non capisco quale possa essere il ruolo del Comune, che tutela la coppia all’accesso ai benefici (essendo la cosa regolata da leggi ben precise).
3) Infine non capisco il punto che dice: alla morte di un convivente, cessa ovviamente l’unione, ma non i benefici che il comune ha attribuito al superstite (con quali mezzi?, forse il Comune si vorrà fare carico di eventuali spese che il superstite non può più sostenere?).
Dunque la conclusione è la seguente:
a) D’accordo con l’unione tra due soggetti di diverso sesso (sfocia in matrimonio con tutti vantaggi che esso dà, per i benefici). In questo caso non vedo a cosa serve il Registro;
b) Per le unioni di persone di uguale sesso: forse per qualcuno è il primo passo per arrivare ai matrimoni tra omosessuali, da me non condiviso perché non le considero unioni;pur nel rispetto di ogni singola persona, non li considero una famiglia, seppur legati da affetto, sono 2 soggetti che stanno insieme, nulla di più. Se vogliamo che il convivente sia erede di qualsiasi bene, si facciano, in vita, i dovuti passaggi. E anche in questo caso il registro non serve.

In ambedue le unioni si deduce quindi la inutilità e la non necessarietà del Registro e del suo Regolamento”.

Mario Lupi, Capogruppo PDL FI Fucecchio

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