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Cronaca martedì 03 giugno 2014 ore 14:52

Shalom, bilancio in attivo. E a fine mese s'inaugura la sede

Il Movimento fondato da Don Andrea Cristiani, nel 2013 ha avuto oltre 2,6 milioni di entrate con un avanzo di 4mila euro



SAN MINIATO — Tempo di bilanci per il Movimento Shalom di San Miniato. A curare il report dell’annualità 2013 è stata la responsabile del consiglio economico Gabriella Tesserini, insieme al fondatore di Shalom, don Andrea Cristiani, Bellarmino Bellucci, presidente, Gabriella Messerini, Lorenzo Bimbi, Valter Ulivieri, Luca Gemignani, Luca Testi. 

La serata si è svolta nella nuova sede dell’associazione, all’inizio di via IV novembre, negli spaziosi locali della vecchia mesticheria Gozzini (spazi che saranno ufficialmente inagurati il prossimo 26 giugno). Tra gli argomenti affrontati c’è stato il riconoscimento che l’anno scorso Shalom ha ottenuto dal ministero degli Esteri: diventare una Ong, organizzazione non governativa. La serata, accompagnata da efficaci proiezioni, ha ancora una volta dimostrato l’eccezionale stato di salute del Movimento che, da tempo, è la più importante associazione di San Miniato e una delle più interessanti organizzazioni a livello almeno nazionale nell’ambito della fratellanza e della giustizia sociale. Anche perché riesce ad operare come una vera e propria impresa, attenta anche a non sprecare risorse e a produrre guadagni, che poi sono tutti reinvestiti nei paesi in via di sviluppo, soprattutto in Africa.

Il totale delle entrate di Shalom del 2013 è di 2.613.622 euro, con un avanzo di quasi 4mila euro e soprattutto con un’incidenza dei costi di gestione ferma a circa il 10 per cento delle entrate. Shalom infatti opera moltissimo con soci volontari (sono oltre 21mila soci, quasi 10mila all’estero). Rispetto ad altri enti e associazioni, il 90 per cento dei contributi o ricavi, viene rinvestito in progetti di solidarietà. Come ha spiegato Luca Gemignani: “Se una persona non scrive qualcosa nella casella del 5 per mille della propria denuncia dei redditi, non risparmia quei soldi, semplicemente quella cifra va allo Stato. E’ invece importante indirizzarla allo Shalom indicando il codice fiscale 91003210506. Questo vale anche per i pensionati, che non fanno la denuncia dei redditi, ma che possono portare una copia del loro CUD al Movimento. Saremo noi ad occuparci di spedirlo all’Ufficio delle Entrate”.

Nei vari interventi che si sono susseguiti, di particolare interesse è tutto il lavoro educativo rivolto ai giovani, “un’attività di grande impegno – ha detto Lorenzo Billi - e che ha soprattutto ottimi risultati. I giovani sono davvero entusiasti delle proposte di Shalom, tutte riunite all’interno di una vera e propria “scuola di pace”, che vuol dire campi estivi per bambini e ragazzi, corsi di formazione internazionali e addirittura due università, aperte in Burkina e in Burundi, la seconda esclusivamente dedicata alla promozione di una pacificazione universale”.

La conclusione è stata lasciata a don Andrea, che come sempre ha rilanciato i progetti Shalom. Il suo è stato un discorso complesso, di ringraziamento, ma anche rivolto al futuro: “non bisogna accontentarsi – ha detto don Andrea – dobbiamo lavorare come un organismo rivolto al futuro, attento a tutte le possibili risorse, anche quelle che possono provenire dai Fondi Europei. C’è il 14-15 per cento dei capitali messi a disposizione dall’Europa proprio per progetti italiani, che rimangono inutilizzati, parecchi milioni, che noi dobbiamo imparare a intercettare, perché ce lo chiedono i bambini dei vari centri che abbiamo aperto in Africa. Quando il nostro intervento manca, vuol dire che migliaia di bambini non possono studiare, non possono essere accolti negli orfanotrofi, migliaia di famiglie non sono in grado di produrre ad esempio i fagiolini, che vengono venduti in Italia, naturalmente fuori stagione”.


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