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Attualità mercoledì 24 gennaio 2018 ore 15:11

Carismi, Cinque stelle e Idea critici coi sindaci

Dopo la nota congiunta dei primi cittadini del cuoio la replica del Movimento e di Ferraro: "Interpellino i numerosi soggetti da loro delegati"



SAN MINIATO — I sindaci Gabbanini, Deidda, Toti, Spinelli, Capecchi oltre a Millozzi e Brogi sono intervenuti qualche giorno fa per avere chiarezza su quanto sia accaduto negli ultimi tempi nella banca del cuoio. Carismi è recentemente passata a Credit Agricole Cariparma.

Il Movimento cinque Stelle ha detto: "Fa sorridere leggere sulla stampa i Sindaci del comprensorio, dove opera la Fondazione Cassa di Risparmio che fino a qualche giorno fa deteneva il controllo dell’istituto bancario, chiedere di voler conoscere e comprendere le reali motivazioni che hanno condotto la Carismi allo stato di crisi per cui è “deceduta”. A fine luglio il M5S di San Miniato ha presentato un’interpellanza per chiedere al Sindaco ed alla giunta di adoperarsi per fare chiarezza sulle cause della situazione economico-finanziaria della Cassa di Risparmio e su come l’amministrazione avesse intenzione intervenire per tutelare gli azionisti, i dipendenti e l’intera economia del territorio". 

"Nella risposta si afferma che il dissesto finanziario nasce dal deterioramento del portafoglio immobiliare, dall’irrigidimento delle regole di vigilanza sul credito bancario e dal conseguente obbligo di ulteriori accantonamenti. Dire che il deterioramento del portafoglio immobiliare sia stato una causa della crisi appare un riduttivo: perché c’è stato tale deterioramento? Ma questo il Sindaco Gabbanini non credo che abbia bisogno di chiederlo a qualcuno, perché come socio della Fondazione dal 2009 ha sempre potuto avere accesso all’andamento dell’istituto di credito controllato dalla medesima Fondazione".

"Se i Sindaci del Comprensorio - hanno detto dal Movimento - che adesso a giochi conclusi si mostrano così sensibili e preoccupati avessero avuto premura di seguire le vicende degli ultimi anni avrebbero facilmente appreso che da molto tempo lo stato di salute della banca era tutt’altro che positivo e che probabilmente causa di parte dei crediti deteriorati sono stati i finanziamenti concessi ad aziende da noi tutti conosciute, come Consorzio Etruria, Eutelia, e BTP così come si evince dall’interrogazione parlamentare depositata nel 2016 in commissione finanze presso il Senato della Repubblica e dagli esposti presentati nel 2010 e nel 2012 agli organi di vigilanza di Bankitalia così come riportato in un esposto/denuncia depositato presso la Procura di Pisa nel 2016".

Anche Roberto Ferraro di Idea ha commentato: "In oltre un anno di gestazione della crisi della Carismi mai si è parlato di eventuali responsabilità che non fossero quelle legate alla congiuntura economica. Eventuali altre situazioni che potrebbero aver contribuito ad aggravare lo stato di crisi forse si sono intraviste nelle parole dell’ex Presidente della Fondazione che in recenti interventi pubblici ha usato parole come “storici mungitori professionali di cariche, incarichi e prebende” oppure “persone perennemente ossequiose” rivolte ad una parte della Fondazione". 

"Parole che fanno riflettere sulle cause di una crisi aziendale ad oggi ascrivibile solo ad una congiuntura economica sfavorevole - ha ripreso Ferraro - E’ di queste ultime ore un altro passo avanti verso la ricerca di eventuali responsabilità. Ci riferiamo alla presa di posizione dei Sindaci del comprensorio i quali hanno chiesto pubblicamente di comprendere le reali motivazioni che hanno condotto alla crisi della banca simbolo del loro territorio. Comprendiamo le perplessità e le preoccupazioni dei Sindaci, ma essi hanno un potente strumento per fare chiarezza sull’argomento. Ci riferiamo a tutti coloro che negli anni, in considerazione dell’alto profilo professionale e sociale che li caratterizzava, sono stati delegati dai Comuni a rappresentare il territorio in seno alla Fondazione, la quale essendo il socio di maggioranza della Banca ha avuto da sempre il totale controllo su di essa. I Sindaci interpellino i numerosi soggetti da loro delegati e certamente dalle loro testimonianze potranno ricavare utili informazioni per sciogliere i loro dubbi su eventuali responsabilità".

"I segnali di una crisi aziendale possono essere molteplici - ha concluso Ferraro - Oltre ai numeri del bilancio, che forse non tutti possono comprendere nella loro reale portata, significativi sono molti altri elementi e situazioni dai quali si possono dedurre problematicità. Come recentemente ha avuto modo di dire l’ex Presidente della Fondazione “gli eventi molto spesso non accadono all’improvviso, ma all’improvviso li percepiamo nella loro complessa portata”. I Sindaci quindi se vogliono conoscere le eventuali reali motivazioni che hanno condotto alla crisi per prima cosa chiedano lumi ai loro delegati. Solo successivamente potranno chiedere ulteriori spiegazioni ad altri soggetti".


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