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Attualità venerdì 15 agosto 2014 ore 10:00

Pronto soccorso, nuovo progetto da settembre

Nel 2013 registrati più di 65mila accessi. Necessario un miglioramento del pronto soccorso San Giuseppe . Gruppo operativo già a lavoro



COMPRENSORIO — Il pronto soccorso (PS) è una delle aree più “sensibili” nell’ambito di una struttura ospedaliera. Costituisce la porta di ingresso ai servizi sanitari ospedalieri e per i cittadini sempre più è la struttura sanitaria a cui rivolgersi quando si ha un problema di salute da risolvere il prima possibile, indipendentemente dalla gravità o dall’urgenza dello stesso. Rappresenta la modalità per ottenere una consulenza/prestazione medica ad alta tecnologia in tempi brevi, anche se è necessario ricordare che tale modalità a volte è utilizzata in modo improprio causando ritardi e lunghe attese.

Nell’Asl 11 gli accessi al PS nell’anno 2013 sono stati 67.531 ovvero 358 per 1.000 abitanti con distribuzione secondo codice triage:rosso 979, giallo 9507, verde 39811, azzurro 13064, bianco 4055 per un totale di 67416. Le percentuali corrispondenti sono state codice rosso 1,45%, giallo 14,10 %, verde 59,05 %, azzurro 19,38% e bianco 6, 01%. 
Circa il 15% degli accessi si è trasformato in ricovero, in linea con il valore medio regionale. I circa 17.000 accessi a bassa priorità (codice bianco e azzurro) nel pronto soccorso del San Giuseppe di Empoli nell'ultimo anno (cioè il 25% degli accessi) sono indubbiamente, come scritto sopra, una delle cause principali delle lunghe attese e, quindi, uno dei motivi di insofferenza e percezione negativa nei confronti del servizio.

L’analisi dei dati del 2013 e il trend dei primi mesi del 2014, nonché il confronto dei corrispondenti periodi degli stessi anni, hanno convinto la direzione aziendale dell’Asl 11 sulla necessità di elaborare un progetto per il miglioramento del pronto soccorso del “San Giuseppe”.

Nel giugno scorso, pertanto, la direzione aziendale ha costituito e coordinato un gruppo operativo, denominato “task force”, che ha il mandato di analizzare i percorsi e l’organizzazione del PS, individuare criticità/punti di forza e definire possibili azioni di miglioramento a breve e/o a lungo termine, con l'obiettivo di migliorare i servizi a favore dei cittadini che accedono al pronto soccorso. 

Tra le azioni da intraprendere ci sarà da tenere di conto di alcuni punti fondamentali: assicurare tempi di visita del malato dopo il triage secondo gli standard delle linee-guida sul “triage”; avviare le persone verso le strutture ambulatoriali e diagnostiche secondo tempi e percorsi congrui con la lo condizione di salute; garantire elevati standard di valutazione infermieristica (triage), tempestivi e in spazi idonei a garantire la privacy della persona; assicurare informazioni tempestive ai pazienti; garantire l’informazione in sala d’attesa; fornire informazioni tempestive ai familiari nel rispetto della privacy e della volontà dell’assistito; sviluppare l’impiego di mediatori culturali per le persone straniere; mettere a disposizione materiale informativo/educativo, possibilmente tradotto in varie lingue, al fine di sviluppare la consapevolezza/responsabilizzazione del ruolo attivo dei cittadini per la promozione della salute e l’accesso ai servizi sanitari, sviluppando in particolare il concetto di “uso corretto” del PS; migliorare il comfort in sala di attesa. 

Per il raggiungimento di tali obiettivi saranno anche istituiti dei focus group tra operatori e cittadini: questi ultimi saranno direttamente coinvolti per acquisire le loro osservazioni circa il servizio erogato dal PS e che in prima persona hanno sperimentato.

La task force, in linea con quanto riportato dalla letteratura più recente, ha delineato, quindi, le seguenti strategie: aumentare l’appropriatezza degli accessi rispondendo ai bisogni sul territorio in modo da ridurre l’afflusso; selezionare in modo adeguato le problematiche in modo da indirizzare il paziente nel percorso idoneo e rendere così più fluidi i percorsi; assicurare un adeguato flusso verso i reparti di degenza per quei pazienti che necessitano di ricovero in modo da liberare risorse.

Le azioni/soluzioni individuate si svilupperanno lungo queste linee prioritarie e saranno oggetto di confronto il 2 settembre con le organizzazioni sindacali (che hanno già ricevuto la bozza di progetto in visione), e con il personale del PS e delle strutture ospedaliere che interagiscono con il medesimo (il 3 settembre), il tutto allo scopo di ottenere la massima condivisione e diffusione dei contenuti.

A settembre, dunque – una volta espletati i passaggi di condivisione - tramite un’apposita conferenza stampa, saranno illustrati nel dettaglio le singole azioni condivise e da sperimentare nel corso di un anno al fine di migliorare l’attività complessiva del PS.


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