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Lavoro sabato 16 aprile 2022 ore 11:43

Dal ponte di Pasqua la spinta per la ripartenza

Segnali incoraggianti dalle prenotazioni nelle strutture agrituristiche. Coldiretti e Terranostra: "Ancora però lontani dai livelli pre-covid"



PISA — Dopo il crollo del 94% degli arrivi registrato lo scorso anno nel solo mese di Aprile, una Pasqua che sa di ripartenza per gli agriturismi della provincia di Pisa.

A rilevare il trend per le festività pasquali e per il ponte del 25 aprile sono Coldiretti Pisa e Terranostra, l’associazione che raduna gli agriturismi: "Sarà un ponte pasquale a due volti per le 536 strutture agrituristiche del territorio - spiegano in una nota- molto bene quello della ristorazione a km zero con le strutture che si dirigono verso il tutto esaurito per pasqua e pasquetta, inferiore almeno fino a questo momento invece le aspettative per quanto riguarda i pernottamenti con una struttura su tre che registra ancora disponibilità" . 

“La Pasqua - commenta Simone Ferri Graziani, Presidente Terranostra Pisa Livorno- è il primo vero test di questa stagione che si lascia alle spalle l’emergenza sanitaria ma deve purtroppo convivere con gli effetti delle tensioni internazionali dovute alla guerra e alla difficoltà degli stranieri di arrivare nel nostro paese. Il quadro che abbiamo davanti è molto differente rispetto a quello di un anno fa. I segnali sono incoraggianti per il medio lungo periodo e soprattutto per l’estate dove si attende il ritorno anche degli stranieri. In questo momento dell’anno siamo però ancora lontani dai livelli pre-Covid del 2019”.

Livelli pre-Covid che significano 26mila presenze nelle strutture agrituristiche nel solo mese di Aprile, concentrate principalmente tra Pasqua, Pasquetta e 25 Aprile; presenze che nel 2021 erano crollate dell’83% per una perdita di fatturato di quasi 1,5 milioni di euro per i soli pernottamenti.

Secondo una stima di Coldiretti saranno invece 12mila coloro che pranzeranno in una delle strutture agrituristiche provinciali autorizzate alla ristorazione o alle degustazioni per un fatturato che oscillerà intorno ai 500mila euro per il solo ponte Pasquale. “La ristorazione tipica, a km zero, che valorizza i prodotti del territorio e delle aziende agricole – analizza ancora Ferri Graziani – consumata in un contesto di libertà, natura e di tranquillità rappresenta il valore aggiunto della proposta dei nostri agriturismi la cui offerta in questi anni è molto cresciuta e maturata”.

Il periodo pasquale, e più in generale tutto il secondo trimestre dell’anno tra Aprile, Maggio e Giugno, rappresentano un momento importante della stagione per gli agriturismi toscani e della provincia di Pisa con oltre 110mila presenze di cui oltre 86mila di soli stranieri (dato 2019). “Questo ponte pasquale – conclude Ferri Graziani – rappresenta il primo vero test della prima stagione post emergenza sanitaria che sarà ancora, in attesa dei turisti stranieri, nel segno degli italiani e del turismo di prossimità”.


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