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Politica martedì 06 maggio 2014 ore 14:44

Le renziane ex di Tancredi stanno con Baldi: "Troppe parentele tra gli scrutatori"

Da sinstra, Serena Saglimbeni e Laura Lucci

Laura Lucci e Serena Saglimbeni appoggiano la lista "Ricostruiamo Santa Croce e Staffoli" ma tengono la tessera del PD. E chiedono nuove nomine



SANTA CROCE — "Il Pd di Santa Croce è spaccato. Tancredi non appoggerà Giulia Deidda che, di fatto, affronterà queste elezioni zoppa". A parlare sono due renziane, Laura Lucci e Serena Saglimbeni, che hanno fatto parte del comitato di Patrik Tancredi e che, dopo l'esito delle primarie, hanno deciso di portare il loro appoggio alla lista "Ricostruiamo Santa Croce e Staffoli" (Forza Italia, Fratelli d'Italia, e Centrodestra per Santa Croce) che candida a sindaco Flavio Baldi. Con loro, fanno sapere, che si è schierata la maggior parte dei renziani del comitato di Tancredi, anche se una minoranza è rimasta nel Pd "per cambiare le cose dall'interno", come scrissero in una nota.

"Abbiamo fatto la scelta di portare avanti autonomamente una battaglia sull'onestà e la coerenza - fanno sapere le due renziane -. Ci sentiamo coerenti perché dopo le primarie abbiamo chiesto al Pd di fare ordine e di agire secondo il criterio di trasparenza, ma non siamo state ascoltate, così abbiamo deciso di portare avanti la nostra battaglia e non dare il nostro sostegno a Giulia Deidda". Battaglia che, però, non le priva della tessera del partito democratico. "Siamo ancora tesserate con il Pd - spiegano - e, verso di noi, non sono state attivate procedure di espulsione dal partito. Abbiamo scelto di appoggiare Flavio Baldi perché la sua candidatura è espressione di una lista civica che si è allargata ad altre forze politiche. Non abbiamo tradito il Pd, portiamo avanti il progetto di Tancredi che, in molti punti, coincide con quanto sostenuto dalla lista 'Ricostruiamo Santa Croce e Staffoli'".

Ma le candidate renziane sollevano il polverone anche sulla scelta dei nomi degli scrutatori, avvenuta ufficialmente venerdì 2 maggio alle 12. Su 450 nomi, infatti, ci sarebbero troppi legami di parentela che, secondo loro, sono ingiustificabili in un periodo dove la disoccupazione è alle stelle e qualche spicciolo in più permetterebbe a molti di avere un aiuto concreto. "Non è ammissibile che nelle liste ci siano questi nomi - spiegano ancora Lucci e Saglimbeni -. Tra gli scrutatori c'è la cugina di Giulia Deidda, Anisia e tra le riserve sua sorella Virginia; sempre tra gli scrutatori troviamo Chiara Gisfredi, figlia dell'assessore ai lavori pubblici, Massimo, mentre l'altra sua figlia, Arianna è addirittura candidata nella lista della Deidda. Andando avanti, tra i nomi degli scrutatori troviamo Francesca Salani, figlia del consigliere del Pd Valter e Valentina Lazzeroni, figlia del consigliere comunale Enrico - e concludono -. Chiediamo le dimissioni degli eletti e una nuova nomina".

E dopo l'attacco delle renziane, arriva quello di Letizia Quaglierini, diretto ai sedici candidati consiglieri che vanno a comporre la squadra di Giulia Deidda. "Questa parentopoli non appartiene solo all'elenco degli scrutatori ma anche a quello dei candidati - spiega -. Bellini lascia il posto al fratello, Gisfredi alla figlia e se andiamo a vedere ci sono ben sei architetti: ma la sinistra non era quella che non voleva tecnici in giunta? Se la Deidda vuol ridisegnare Santa Croce, perché non l'ha fatto in questi cinque anni? Quattro anni fa fu approvata la variante al regolamento urbanistico e poi l'urbanistica a Santa Croce è rimasta in stand-by - conclude -. La supremazia morale della sinistra è finita, e la dimostrazione è la nostra lista che accoglie diverse istanze perché il vero obiettivo è cambiare Santa Croce".

"Il Pd ci diceva che i programmi dei socialisti erano uguali ai nostri - incalza Giampaolo Sordi -, ma ora che Fornaciari è candidato con la Deidda, che fine hanno fatto i programmi uguali ai nostri?".


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