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Cronaca giovedì 27 marzo 2014 ore 11:03

"L'archivio torni nella sede storica, accanto alla biblioteca"

Un lettore chiede che si intervenga ricollocando la struttura, oggi all'ex Peterson, in una sede più appropriata e che si restaurino i pezzi danneggiati



SAN MINIATO — Riceviamo e pubblichiamo integralmente la lettera di un lettore che vorrebbe riportare nell'antica sede il prezioso archivio storico di San Miniato. E solecita affinché si intervenga subito.

Negli anni '70 in Toscana cominciò a maturare un processo di sensibilizzazione riguardo alla conservazione del patrimonio archivistico. Tale sensibilizzazione diede luogo anche ad una legge regionale che aveva il duplice scopo di inventariare questo patrimonio e di formare il personale adatto alla sua gestione, oltre che alla conservazione, anche alla consultazione, favorendo così la divulgazione della storia di un territorio.

Nella nostra zona i comuni di San Miniato, Castelfranco, Fucecchio e Santa Croce, anche per la sensibilità degli amministratori di allora, procedettero alla catalogazione di tutto il patrimonio archivistico, che mise in evidenza la ricchezza degli archivi locali. A San Miniato furono fatti corsi di formazione del personale che avrebbe in seguito gestito questo patrimonio inestimabile.

Sempre a San Miniato l’inventariazione risultò utile non solo per la storia locale, ma anche per la storia di comuni limitrofi in quanto, essendo stata questa città sede di un vicariato e di una podesteria, il suo archivio conservava le testimonianze storiche anche degli altri comuni vicini. Qui, gli amministratori di allora decisero di collocare l’archivio nei locali che erano stati la sede della prima biblioteca comunale, al secondo piano dei Loggiati di San Domenico. Successivamente i restanti locali del complesso di San Domenico furono ristrutturati per potervi ospitare alcuni uffici comunali.

Durante questi lavori di ristrutturazione si verificò un grosso problema, in quanto nel locale dove erano conservati i documenti piovve e un numero considerevole di pezzi archivistici subì grossi danni, a tal punto che alcune di queste filze risultarono irrecuperabili. Per questo “incidente” dunque una parte inestimabile del nostro patrimonio di conoscenza è andato totalmente perduto. Gli altri pezzi, pur presentando danni considerevoli, potevano essere recuperabili solo grazie a costosi restauri.

Dopo questo disastro fu deciso di trasferire tutto l’archivio storico nei locali della ex confezione Peterson, di proprietà comunale, in via De Amicis a San Miniato Basso, in previsione di un intervento di messa in sicurezza della sede sanminiatese e di un ritorno dell’archivio storico in città. Anche perché i locali delle ex Peterson non erano sufficienti a contenere tutto il patrimonio archivistico, e l’amministrazione dovette prendere in affitto un altro locale, sempre a San Miniato Basso, dove colloca le restanti filze.

Il trasferimento dell’archivio storico da San Miniato a San Miniato Basso sembrava essere temporaneo e limitato agli interventi di restauro dei locali nei Loggiati di San Domenico. Così invece non è stato, ed ancora oggi nessun intervento è stato fatto a San Miniato. Inoltre molte delle filze danneggiate e che avrebbero necessitato di un pronto restauro sono ancora lì in attesa di trovare finanziamenti.

Da allora infatti pochi sono stati i documenti restaurati per mancanza di soldi, anche se la Regione dà ogni anno un piccolo contributo, contributo che copre il restauro di due o tre filze l’anno. Ad oggi nessuno parla più di riportare l’archivio storico a San Miniato nonostante le istanze, le telefonate, i solleciti; e è normale parlare adesso di irritazione per chi ama davvero la cultura.

Secondo molti l’Archivio storico dovrebbe essere collocato in una sede appropriata, in una sede più consona, cioè nella sua sede storica e accanto alla biblioteca comunale di San Miniato, non è pensabile che un archivio storico sia collocato in una sede come quella dell’ex Peterson per altro insufficiente, tanto che parte delle filze si trovano anche in altri locali. Va inoltre fatto un maggiore sforzo per procedere al restauro dei pezzi danneggiati perché ogni filza dell’archivio è la testimonianza della nostra storia, delle radici della nostra cultura e della storia di tutto un territorio


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