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Cronaca sabato 11 gennaio 2014 ore 10:00

Investire sulla cultura: questa è la strada per combattere la crisi

Il sistema produttivo culturale produce il 5,4% dell'economia nazionale. Turismo, commercio e attività immobiliari incrementano questo valore.



La cultura dimostra, ancora una volta, di essere uno dei motori primari della crescita economica italiana. Mentre la crisi imperversa e un pezzo consistente dell’economia nazionale fatica e arretra, il valore aggiunto prodotto dalla cultura tiene, guadagna terreno. Questo è quanto emerge che risulta dal Rapporto 2013 “Io sono cultura – l’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi” elaborato da Fondazione SymbolaUnioncamere con la collaborazione e il sostegno dell’Assessorato alla cultura della Regione Marche presentato a dicembre a Milano, nella sede milanese dell’Istituto Europeo di Design.

Il sistema produttivo culturale produce circa 75,5 miliardi, ovvero il 5,4 % dell'economia nazionale. Se si considera anche quello della pubblica amministrazione e del no-profit, il valore produttivo della cultura ammonta a ben 80,8 miliardi, pari al 5,8% della ricchezza nazionale. Dando uno sguardo a quei settori che sono attivati dalla cultura come il turismo, il commercio, i trasporti, le attività immobiliari, il marketing e la pubblicità, il valore aggiunto prodotto dalla cultura passa dal 5,8 al 15.3% del totale dell’economia nazionale.

I risultati del rapporto, spiegano Symbola e Unioncamere, parlano chiaro: la cultura non si tocca perché è proprio la cultura, con nuove professioni – designer, piccoli artigiani e smanettoni, creativi e industrie, artisti e stilisti, agricoltori, tecnologi e comunicatori – a sostenere e stimolare la parte più innovativa, dinamica e reattiva del nostro sistema produttivo. Quella che Expo 2015 dovrà essere in grado di rappresentare e mostrare al mondo.

Nonostante la crisi, infatti, le imprese culturali confermano una certa capacità di reazione anticiclica. E così, mentre nel 2012 il tessuto produttivo del Paese rimaneva immobile, le imprese del sistema produttivo culturale sono cresciute del 3,3% sull’anno precedente, arrivando quasi a quota 460 mila, il 7,5% del totale delle attività economiche nazionali.

"Per rilanciare l’economia e battere la crisi, l’Italia deve scommettere sulle cose che la rendono unica intrecciando cultura, innovazione, creatività, territori, bellezza. Insomma l’Italia deve fare l’Italia". Queste sono le parole di Ermete Realacci, presidente di Symbola- Fondazione per le qualità italiane, durante la presentazione del rapporto condotto da Unioncamere. L'Expo di Milano sarà un’occasione straordinaria per raccontare e presentare le eccellenze italiane, i nostri talenti.

Questo rapporto mette in evidenza il fatto che pur vivendo un momento di forte crisi, qualcosa di nuovo e positivo si sta muovendo. Ci sono molte imprese che hanno rinnovato il made in Italy, tra cui aziende che si occupano di design e di produzione di stile, costituite da giovani, soprattutto donne, che riescono a fondere insieme creatività e tecnologia, cultura e innovazione.


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