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Attualità lunedì 19 gennaio 2015 ore 18:31

Imu agricola, le aziende: "Non paghiamo"

Tra poche ore il mondo agricolo saprà se dovrà pagare la tassa. Il 21 gennaio la decisione del Tar



PROVINCIA DI PISA — C’è attesa per il pronunciamento del Tar, previsto per il 21 gennaio, sull’Imu agricola che, secondo la riforma, dovrà essere pagata entro il 26 gennaio. Un tassa che entrerà diretta nelle casse dei Comuni che, proprio in virtù di questo gettito, hanno avuto minori trasferimenti dallo Stato. Solo San Miniato si aspetta dall’Imu agricola 196 mila euro. In tutta la zona del Cuoio siamo oltre i 400 mila euro. Intanto le organizzazioni di categoria alzano la voce, e Cia Pisa in particolare chiede ai proprietari dei terreni di non pagare. 

"Semmai il pagamento sarà fatto dopo, in ultimo e per forza – spiega il direttore Stefano Berti – con ravvedimento operoso. Noi nella battaglia contro l’Imu agricola vogliamo avviare una riflessione generale sulla pressione fiscale sulle aziende agricole (circa 200 a San Miniato delle 3 mila 900 della provincia): una riforma del catasto in modo da attribuire rendite catastali ai terreni proporzionali alla loro redditività potenziale superando così criteri che si riferiscono all’altimetria o a confini definiti sulla carta. Ci sono terreni che valgono e rendono molto in alta collina o montagna e terreni che non rendono niente in pianura. Queste situazioni possono essere evidenziate solo attraverso la revisione totale delle rendite catastali".

"Vogliamo anche differenziare l’eventuale aliquota Imu, agevolando gli agricoltori attivi – aggiunge Berti – E chiediamo di estendere l’agevolazione anche a quei terreni affittati a imprenditori agricoli professionali e coltivatori diretti in quanto, pur se la tassa sarebbe applicata ai proprietari, gli effetti negativi ricadrebbero sugli affittuari ai quali, probabilmente sarebbe aumentato l’affitto. Inoltre una norma che prevedesse questo, incentiverebbe proprietari ad affittare i terreni e ad affittarli a imprenditori agricoli professionali e coltivatori diretti".

Fonte: Confederazione Italiana Agricoltori - Provincia di Pisa


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