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Attualità domenica 27 aprile 2025 ore 11:00

Don Cristiani, "Francesco pianto da chi lo ha deriso"

Don Andrea Cristiani

Il parroco non si è recato a Roma per il funerale del pontefice: "Nauseato da chi lo ha avversato e deriso per tutti questi dodici anni"



FUCECCHIO — C'è chi si è recato in Vaticano per assistere alle esequie di Papa Francesco, che hanno chiamato a Roma oltre 400mila persone, e chi invece ha preferito assistere a distanza. Anche perché, nel mezzo a chi vi ha partecipato, non si sarebbe trovato completamente a suo agio.

Tra questi, per esempio, c'è don Andrea Cristiani, 75 anni e parroco di Fucecchio, oltre che fondatore di Shalom. Che, proprio mentre il funerale stava volgendo al termine, ha spiegato la propria decisione. "Ho scelto di ringraziarlo da casa celebrando per lui una messa nel monastero delle Clarisse a Fucecchio - ha detto - sono nauseato dai discorsi che sento anche da parte di coloro che lo hanno avversato e ferito in questi dodici anni di servizio".

"I peggiori avversari e denigratori li ha trovati proprio in casa, in gonnella rossa e non c'è da stupirsi considerando la sua guerra ai privilegi, ai fasti, alla ricchezza, alla carriera e ai palazzi - ha specificato - altra grande corrente di nemici è formata anche da coloro che in queste ore gli rendono omaggio, magari teatralmente commossi. Sono loro gli affamatori dei poveri, i detentori delle armi più potenti per annientare il mondo, i fautori delle guerre, i grandi proprietari delle ricchezze derubate ai poveri".

Un giudizio tranchant, che spinto appunto il sacerdote a rimanere a casa. "Contrastato nella sua volontà di riformare la Chiesa, modellandola sul Vangelo, più che con la parola quasi sempre incompresa, ha parlato con i segni, dal mantellino rosso simbolo del potere al suo insediarsi nella camera di un modesto albergo - ha aggiunto - dalle visite fraterne ai carcerati, al suo contagioso struggente amore per la gente fino all’ultimo. Basta pensarlo ed emergono alla memoria gesti e parole liberanti. Una eredità che non sarà facile cancellare".

"Le eminenze, come si fanno chiamare, presto entreranno in conclave per eleggere il successore di Francesco - ha concluso - ci auguriamo che siano consapevoli che non c'è un potente da eleggere, né un equilibrio da tenere, ma una verità da servire, che è una persona vivente che detesta pompe, privilegi, poteri e ricchezze e che vuole una comunità di eguali che vivono da sorelle e fratelli e che aborriscono nazionalismi, armi e guerre".


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