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Lavoro giovedì 23 ottobre 2014 ore 18:28

Assoconciatori, cuore e mente del Distretto

Donati: "Difficile una possibile unificazione del conciario e depurazione. Un'associazione è la cabina di regia del settore, ha un ruolo fondamentale"



SANTA CROCE — Il presidente dell'associazione Conciatori, Franco Donati, dice la sua opinione sulla possibile unificazione del settore conciario e della depurazione in seguito alle dichiarazioni apparse nelle settimane scorse sulla stampa.

Presidente Donati, abbiamo letto sulla stampa alcune dichiarazioni, da parte di alcuni ambienti di Ponte a Egola, riguardanti l'esigenza di una possibile unificazione della categoria sotto un’unica associazione: quale è il suo pensiero e quali sono i motivi per i quali non si arriva a una scelta definitiva?

"Come Associazione Conciatori, abbiamo sempre creduto nell'unificazione della categoria e abbiamo fatto tentativi concreti in questa direzione; abbiamo costituito una consulta fatta da rappresentanti, in numero paritetico, delle 2 rive dell’Arno, ma è naufragata in pochi mesi perché dopo aver preso una decisione nella consulta il consiglio del Consorzio Conciatori di Ponte a Egola si è mosso in direzione opposta. Anche quando le condizioni ambientali e strutturali avessero consentito una facile e possibile integrazione, tutto è stato rimandato a tempi successivi , non certo per volontà nostra. La presenza di due depuratori è sempre stato il principale elemento di divisione. Con l’accordo di programma i depuratori sarebbero stati unificati in un’unica gestione ed abbiamo anche creato insieme la società Valdaque per portare tutti i conciatori ad avere un uguale costo di depurazione. Purtroppo però il desiderio di voler gestire in autonomia gli investimenti ha evidenziato che la voglia di unificazione era solo a parole, così Valdaque è stata messa in liquidazione. E’ difficile oggi parlare di gestione unica del settore quando per la depurazione questo risultato non è stato raggiunto e l’ obbiettivo dei costi uguali per tutti non sarà più possibile".

Sulla questione dei costi della depurazione dell’acqua un conciatore ha affermato di aver scelto Ponte a Egola perché ora funziona la gestione del depuratore, come dimostra il dato del costo della depurazione dell’acqua, passato dal 2004 ad oggi da 13,30 €/m³ a 8, 40 €/m³.

"Il depuratore di Ponte a Egola ha raggiunto dei buoni risultati visto che in passato i costi della depurazione erano veramente esagerati rispetto a quelli pagati dai conciatori della riva destra. Parlando di numeri possiamo considerare gli ultimi 10 anni: a Ponte a Egola, nel 2004 pagavano 13,30 € /m³ mentre a S.Croce si pagava 7,30 € /m³ ; oggi a Ponte a Egola pagano 8,40 € /m³ mentre da noi si paga 7.89 € /m³. Quindi in questi 10 anni quel conciatore ha pagato in media 10, 85 € /m³ di acqua scaricata mentre a Santa Croce in questi 10 anni si è pagato in media 7,65 € /m³. Un sovraccosto di 3,20 € /m³ sul totale dell’acqua scaricata in questi 10 anni che corrisponde a centinaia di migliaia di euro. Per questo ritengo che la scelta di Ponte a Egola sia stata fatta non per i numeri, ma per altre ragioni sue legittime sulle quali non voglio certamente inserirmi". 

Quindi ritiene che sia impossibile la unificazione della categoria nel futuro?

"Se per unificazione della categoria si intende l'unificazione tra Associazione Conciatori e Consorzio Conciatori certamente non sarà possibile almeno fino a quando il Consorzio Conciatori manterrà lo statuto attuale che prevede una gestione affidata a chi presiede il depuratore e consente di inserire tra i soci tutti i soci del depuratore, fossero anche soggetti pubblici. Noi siamo una Associazione di categoria e le società che abbiamo contribuito a realizzare sono aziende di servizio per il settore. L’Associazione fa la politica del settore e non può dipendere, da una delle società su cui esercita la sorveglianza, la sua visione è generale e non può essere guidata da chi deve gestire il particolare. L’Associazione determina gli obbiettivi delle società e le supporta in tutto quello che può fare per aiutarli a raggiungere nel migliore dei modi questi obbiettivi; suggerisce ai loro soci le persone che ritiene opportuno inserire nei Consigli di Amministrazione ma non si intromette nella gestione e i soci sono liberi nelle loro scelte; fa opera di sorveglianza sulla gestione e fa di tutto perché le scelte diano i migliori risultati nella qualità del servizio e nel contenimento dei costi. Credo che i costi della nostra depurazione, se confrontati con i costi di Ponte a Egola passati ed attuali, siano il migliore esempio di una gestione accorta ed oculata. Per i nostri imprenditori vale il detto “squadra che vince non si cambia”. Una regola inderogabile che noi abbiamo è che nelle società dove si gestiscono somme di denaro, per garantire la trasparenza ed evitare chiacchiere o tentazioni, la stessa persona non può avere responsabilità di gestione per più di due mandati consecutivi."

Si potrebbe realizzare anche a Santa Croce una operazione analoga a quella verificatasi a Ponte a Egola, con una regia unica?

"E’ probabile che per validare l’operazione fatta a Ponte a Egola si provi anche a convincere qualche imprenditore della sponda destra dell’Arno. Già se ne trovano le tracce. Noi non abbiamo errori madornali del passato da correggere, casomai ci siamo attivati per aiutare a correggere gli errori degli altri. Voglio essere chiaro con chi si diletta a sparlare covando magari il proposito di mettere scompiglio nell’ambiente per scoraggiare l’impegno di chi ha dedicato e dedica il suo tempo all’interesse di tutti. L’Associazione è nata per essere la cabina di regia della politica del settore conciario e continuerà a farlo visti i risultati che sono stati raggiunti e dei quali qualcuno molto spesso si dimentica. Non è un caso se da tutto il mondo i Governi vengono a visitare il distretto per conoscerne le dinamiche e scoprirne il segreto del successo. Di questo distretto l’Associazione è considerata da tutti il cuore e la mente".


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