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Lavoro lunedì 27 gennaio 2014 ore 13:10

Imprese artigiane in ginocchio. Nel 2013 chiuse otto al giorno

Il calo più forte nel settore delle costruzioni con la perdita di più di 4.000 aziende



REGIONE — Imprese artigiane decimate dalla crisi. In Toscana nel 2013 c’è stato un calo “demografico” di altre 2.837 imprese artigiane: l’artigianato toscano a chiusura dell’anno 2012 contava 114.135 imprese, al 31/12/2013 le imprese sono 111.298 (dati Movimprese).

Nel 2013 hanno chiuso i battenti quasi 8 imprese al giorno (2.837:365=7,77).

Se poi consideriamo che erano 118.826 le imprese artigiane in Toscana al 31/12/2007, la crisi in cinque anni ha messo al tappeto oltre 7.500 artigiani con la perdita di oltre 22.500 posti di lavoro (la media di addetti nell’artigianato è di 3 per azienda). Il calo più forte si evidenzia nel comparto delle costruzioni che in tale periodo ha perduto 4.707 imprese.

Commenta Valter Tamburini, presidente CNA Toscana: “I numeri certificano il tributo che le imprese artigiane hanno pagato, e continuano a pagare, alla crisi. Un disastro. Dal 2008 al 2013, gli anni della crisi, è stato un bollettino di guerra, una decimazione che ha coinvolto tutti i settori, dall’edilizia ai trasporti, dalla manifattura ai servizi. Purtroppo questi dati confermano le nostre stime del dicembre scorso. È tempo di invertire la rotta. Il nostro paese deve abbandonare una politica fatta solo di tagli e di tasse. Il rigore è necessario, ma il rigore senza investimenti e senza il rilancio dei consumi porta alla distruzione del sistema produttivo e all’indebolimento progressivo”.

Tamburini continua: “Con un fatturato che 2013 si attesta ben oltre i 6 miliardi di euro, l’artigianato toscano comunque rappresenta ancora la base fondamentale per l’economia della nostra regione. Riduzione del carico fiscale, semplificazione burocratica, promozione, accesso al credito sono sempre i punti cardine per il nostro comparto e, insieme a questi, innovazione, ricerca e accelerazione delle opere pubbliche. Queste sono le scelte inevitabili che il Governo nazionale deve perseguire con rapidità e decisione; le promesse sono state tante, ora aspettiamo i fatti concreti. Anche il Governo regionale però deve svolgere la sua piccola parte: per quanto riguarda le competenze più tipiche della Regione Toscana, chiediamo che si proceda il più velocemente possibile nella cantierizzazione delle opere pubbliche e nell’utilizzo dei Fondi residui per gli incentivi pubblici rivolti alle reti, all’internazionalizzazione e all’innovazione; inoltre sostegno ad Artigiancredito Toscano, il consorzio di garanzia unitario dell’artigianato toscano, strumento insostituibile che facilita l’accesso al credito delle piccole imprese e che, in particolare in questi anni, ha svolto il ruolo fondamentale di ammortizzatore sociale per le piccole imprese in difficoltà. In assenza della garanzia, l’accesso al credito sarebbe precluso alla quasi totalità delle micro e piccole imprese, con conseguenze facilmente intuibili in termini di crisi aziendali e di chiusure”.


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