Atelier Shalom, un luogo di cultura e di pace a San Miniato

SAN MINIATO — In tanti all'inaugurazione dell'Atelier Shalom, in via IV Novembre a San Miniato. “Uno straordinario luogo di cultura e di pace, nel cuore della città”, così il sindaco Vittorio Gabbanini ha voluto salutare l’apertura di questo nuovo spazio. 

C'era un grande afflusso di persone, negli spazi rinnovati dell’ex mesticheria Gozzini, ma c’erano anche le autorità, il sindaco appunto, il presidente della Provincia Andrea Pieroni, il consigliere regionale Paolo Tognocchi e anche mons. Idilio Lazzeri che ha benedetto gli spazi, augurandogli ogni bene. Erano presenti anche molti rappresentanti di Shalom, come il presidente nazionale Bellarmino Bellucci e Gabriella Messerini, che ha fatto gli onori di casa, a nome dello Shalom di San Miniato, vero protagonista di questa giornata. Si è trattato infatti di una giornata molto semplice, la prima di una lunga serie, perché le attività saranno moltissime, tutte legate agli ideali di pace e fraternità che caratterizzano il Movimento.

Ancora il sindaco e il presidente della Provincia hanno tenuto a sottolinearlo: “oggi c’è una tendenza generale a tagliare, soprattutto sulla cultura, mentre invece nel caso di Shalom si fa esattamente il contrario, aiutando le famiglie, accogliendo bambini e ragazzi in momenti di studio e di ricreazione, dando spazio al lavoro degli adulti e addirittura degli anziani”.

Le molte persone presenti, tra l’altro un folto gruppo di bambini, provenienti dai campi estivi di Collegalli, hanno accolto con grande favore le proposte tratteggiate nell’introduzione di Gabriella Messerini, anche perché rispondono a veri bisogni, a esigenze, spesso espresse dalla popolazione nei confronti delle istituzioni pubbliche.

I volontari Shalom hanno preparato per la serata un ottimo apericena e poi hanno esposto i bellissimi braccialetti di materiale riciclato prodotti nei laboratori didattici. A fine serata è stato presentato lo splendido libro edito da Shalom, per  il suo quarantesimo compleanno.

In molti gli interventi, anche quelli del pubblico, vorremmo ricordare almeno quello di don Andrea Cristiani, che ha voluto ricordare i suoi quasi diciotto anni di lavoro pastorale a San Miniato. Don Andrea ha ringraziato la città, anche a nome di Shalom, perché “senza San Miniato, le persone che la abitano, l’umanità che li contraddistingue, il Movimento non avrebbe mai potuto raggiungere i vertici a cui oggi è arrivato”.

In molti lo hanno a loro volta ringraziato, commossi, tra gli altri Pier Giuseppe Leo che ha spiegato come San Miniato, proprio grazie a Shalom, abbia ritrovato una vocazione culturale, persa ormai da anni, che si sia potuto tornare ergere come un faro a livello internazionale ( vedi intervento allegato).

---

Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI