Cronaca

Volontari Shalom ancora bloccati in Burkina Faso

La situazione è ancora incerta nello stato africano. I quattro italiani sono al sicuro. Decideranno se rientrare in Italia o restare nei prossimi giorni

La situazione politica resta incerta, sono in corso le mediazioni tra i partiti di opposizione e l’esercito per decidere chi prenderà il potere del governo di transizione. In tutto il paese vige il coprifuoco da mezzanotte alle cinque del mattino e le frontiere sono state parzialmente riaperte. Grande parte della mediazione viene fatta dal re tradizionale dei Mossi, la tribù maggioritaria, il Mogho Naba Baongho.

Il Movimento Shalom ha contattato la referente per le adozioni a distanza, suor Sabine Kima di Tampouy. “La città oggi è tranquilla - dice la nota - le scuole sono riaperte e banche, negozi, benzinai ed uffici hanno ripreso la loro attività. Ci sono manifestazioni un po’ ovunque, ma la confusione è principalmente in centro. Anche ieri non ci siamo quasi accorti delle manifestazioni in atto, le radio e le TV non funzionano e a Tampouy non c’è stata confusione”.

I bambini delle adozioni a distanza, sia quelli che abitano nella capitale che quelli che abitano nelle altre regioni del Burkina, non sono stati coinvolti nei disordini e stanno tutti bene.

I quattro volontari italiani sono ancora a Fada N’gourma al sicuro in albergo e durante la giornata di oggi eviteranno di uscire per le manifestazioni in corso anche in questa città; aspetteranno l’evolversi della situazione per decidere cosa fare nei prossimi giorni, se rientrare in Italia appena gli sarà consentito o spostarsi a sud per continuare il progetto.