La vaccinazione antitetanica è ancora oggi un fondamentale strumento per la prevenzione di una temibile malattia infettiva che può provocare conseguenze gravi, fino alla morte.
Nell’Asl 11, negli ultimi dieci anni si sono verificati sette casi di tetano, di cui due mortali e gli altri risolti dopo un prolungato periodo di ricovero. Tutti i malati non erano vaccinati, e in sei casi si trattava di donne anziane. Il dato è in linea con quanto rilevato a livello nazionale, ovvero che il tetano interessa le persone anziane, e soprattutto le donne, in quanto possono essere sfuggite alla vaccinazione che invece agli uomini veniva praticata durante il sevizio militare.
Da anni in Toscana non si verificano casi di tetano in bambini (un caso 
c’è stato in Piemonte nel 2006), per effetto degli elevati livelli di 
copertura vaccinale nell’infanzia. Ma il rischio di prendere il tetano è
 presente a qualsiasi età, per coloro che non sono vaccinati, e l’idea 
che i bambini non siano a rischio di tetano è completamente errata.
Se i casi di tetano oggi in Italia si sono ridotti a meno di cento ogni 
anno, il merito è proprio della vaccinazione, in quanto per questa 
malattia non esiste alcuna immunità naturale, e solo chi è stato 
completamente vaccinato può considerarsi protetto. Il tetano si può contrarre a seguito di ferite, e si manifesta con 
contrazioni muscolari e successiva paralisi, che può portare anche alla 
morte. Anche se con le attuali tecniche rianimatorie la mortalità si è 
ridotta, ogni caso di tetano ha comunque sempre altissimi costi sia per 
la spesa sanitaria, che per i lunghi tempi di ricovero e riabilitazione.
Si può prendere il tetano anche per ferite assai lievi, che addirittura 
possono passare inosservate: paradossalmente, il rischio è invece minore
 per le ferite più gravi per le quali si ricorre a cure mediche ed in 
cui, nei soggetti non vaccinati, viene sistematicamente effettuata la 
profilassi con immunoglobuline. Ma in questo caso si tratta di una 
protezione limitata nel tempo (circa un mese), per cui è sempre 
necessario sottoporsi successivamente alla vaccinazione.
La vaccinazione consiste in un primo ciclo di tre dosi seguito da 
richiami ogni 10 anni nel corso della vita. Il vaccino è disponibile 
ormai da oltre ottanta anni ed è sicuro: le reazioni più comuni sono 
quelle locali, con possibilità di dolore e gonfiore a livello della sede
 di iniezione.
Da alcuni anni, in occasione dei richiami per il tetano viene effettuata
 anche la vaccinazione (con unica iniezione) per difterite e pertosse. 
Particolarmente importante è il richiamo contro la pertosse, in quanto 
per questa malattia ci si può essere ammalare più volte nella vita e gli
 adulti (in cui la malattia si può presentare semplicemente come una 
tosse prolungata e spesso non diagnosticata) possono essere fonte di 
contagio per i bambini piccoli. Da sottolineare, infatti, che i neonati 
nei primi 6 mesi di vita, possono avere gravi complicanze, anche 
mortali, provocate dalla pertosse. Per questo motivo è auspicabile che, 
nelle famiglie in cui è o sarà presente un neonato, tutti gli adulti 
provvedano a verificare la propria situazione vaccinale per il tetano e,
 se necessario, a vaccinarsi con il vaccino contenente anche la 
protezione contro la pertosse. Stessa raccomandazione per coloro che 
prestano assistenza ai bambini piccoli, ad esempio gli operatori degli 
asili nido e il personale sanitario.
La vaccinazione contro tetano, difterite e pertosse viene comunemente 
effettuata dai medici di famiglia; in alternativa è possibile eseguirla 
presso i centri vaccinali di Castelfiorentino, Certaldo,  Empoli e Santa
 Croce sull’Arno previa prenotazione Cup (0571.7051).