Un litigio in famiglia con una pistola di mezzo. Sarebbe stato questo a far innescare quanto accaduto in un'abitazione nel comune di Santa Maria a Monte, durante una lite in famiglia.
Secondo le prime ricostruzioni, Benedetto Ceraulo, il padre di 63 anni, avrebbe sparato al figlio, 37 anni, al termine di una discussione e colpendolo al volto; dopodiché, avrebbe puntato l'arma contro se stesso.
Fortunatamente, il 37enne sarebbe riuscito a fuggire con la propria auto dal giardino, recandosi in un bar distante qualche centinaio di metri. A quanto pare, non sarebbe in pericolo di vita. Sarebbero critiche, invece, le condizioni del padre, trasportato d'urgenza all’ospedale di Cisanello. Il figlio è stato soccorso al "Lotti" di Pontedera.
Da quanto appreso, quest'ultimo si trovava a Santa Maria a Monte per trascorrere le festività di Pasqua con il padre, visto che risiede in provincia di Milano come la madre. Il padre, invece, vive in affitto proprio nel comune del Comprensorio del Cuoio.
Sul posto oltre ai mezzi del 118 e all'elisoccorso Pegaso sono intervenuti anche i Carabinieri della compagnia di San Miniato e della stazione di Santa Maria a Monte. I militari, insieme anche al reparto della Scientifica, stanno cercando di ricostruire quanto accaduto.
Il 63enne è l'uomo che, dopo l'uccisione di Maurizio Gucci a Milano, fu condannato insieme ad altri come esecutore materiale. Nel 2000 la Corte d'appello d'Assise di Milano lo condannò a 28 anni, 11 mesi e 20 giorni. Una sentenza poi confermata dalla Corte di Cassazione. Dal 2017, comunque, si trovava in semilibertà.