Cronaca

Pensionato di Staffoli nei guai per prostituzione

Il 72enne è ritenuto uno dei reclutatori del giro a luci rosse che accoglieva in Italia ragazze straniere con la promessa di un lavoro nello spettacolo

In tutto sono in nove i condannati ritenuti affiliati a una vera associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione, e fra questi ci sarebbe pure un pensionato di Staffoli considerato uno dei reclutatori delle ragazze straniere attirate in Italia con la promessa di un lavoro nel mondo dello spettacolo e invece incastrate in un giro a luci rosse nei night della zona.

A cinque anni dagli arresti operati dai carabinieri di organizzatori, gestori e dipendenti di locali di Altopascio, Lunata e Viareggio, il collegio giudicante ha riconosciuto la colpevolezza dei vertici dell’organizzazione che invece sono stati prosciolti per quanto riguarda l’accusa di immigrazione clandestina.

Grazie all’operazione Piper avviata nel settembre 2010 dal sostituto procuratore Fabio Origlio, i carabinieri del reparto investigativo avevano scoperto il punto nevralgico dello smercio di ragazze dell'Est Europa in Estonia. Da qui, le giovani venivano destinate al mercato della prostituzione in Italia e Lucchesia.

Al vertice di questa associazione c’erano padre e figli Igor, Edgar e Stanislav Pokutinski. Tutti ora sono stati condannati a sette anni e mezzo di reclusione e 7500 euro di multa ciascuno. Stessa pena, con il vincolo associativo, anche per Renzo Segnalini, pensionato di 72 anni di Staffoli, ritenuto uno dei reclutatori che avviava al meretricio le ragazze che con la promessa di un lavoro nel mondo dello spettacolo finivano nei night club a disposizione dei clienti.

Altre condanne sono state, per un’altra vicenda legata allo sfruttamento della prostituzione e unificata alla prima condanna a 6 anni di reclusione e 6500 euro di multa al 59enne Francesco Ceriello e al 61enne Giuseppe Valente, entrambi di Montecatini e all’epoca dei fatti rispettivamente gestori del night club All In di Altopascio e Crazy Horse di Lunata; e ancora al 69enne Raffaello Collatini di Arezzo e all’epoca dei fatti gestore del locale notturno Moulin Rouge di Viareggio. Stessa condanna anche per due donne dell’Est Europa: la 53enne kazaka Tatyana Nossonkina, moglie di Collantini e la 52enne ucraina Tetyana Hunya, l’allora cassiera dell’All In.