Quello di domenica è stato il diciannovesimo
sforamento della soglia dei 50 milligrammi di Pm10 nell'aria da gennaio 2013, un dato che, però,
è in controtendenza rispetto a quello degli ultimi cinque anni. Secondo i
bollettini dell’Arpat, infatti, il massimo di sforamenti si è registrato nel
2011 con ben 47 volte, peggio solo del 2007, quando si registrarono 42
superamenti. Ben al di sotto invece nel 2009, 2010 e 2012 rispettivamente con
32, 33 e ancora 33 violazioni della soglia minima. Secondo l’agenzia i dati
sull’inquinamento dell’aria sono pesantemente influenzati dalle condizioni
climatiche.
“Nel periodo novembre-febbraio si registrano i livelli più alti di
Pm10 nell’aria – fa sapere l’Arpat -, perché si incrociano le due principali
fonti di inquinamento quali traffico e riscaldamenti accesi. Ma a incrementare
i livelli sono senza dubbio le condizioni climatiche. Durante un momento di
alta pressione, si forma una sorta di cappa che fa ristagnare gli agenti
inquinanti, facendo schizzare i livelli di Pm10. Il fatto che la centralina di
Santa Croce sia in una zona considerata periferica ma comunque industriale, non
è un aspetto importante nel rilevare questi valori”.