Lavoro

Una notte coi tori per salvare il lavoro

I dipendenti del Ciz, a rischio licenziamento, dormono nella stalla. Temono che l'azienda possa trasferire gli animali da un momento all'altro

Sono rimasti in sei. Sanno che il loro impiego ha le ore contate. Le procedure di licenziamento sono già state avviate. Perciò i dipendenti del Ciz, il centro per l'incremento zootecnico, specializzato nella riproduzione dei bovini, presidiano la stalla dove sono ancora custodite le ultime bestie, che per loro significano lavoro.

Un centinaio di tori. Esemplari di valore, ormai divenuti simbolo di un braccio di ferro tra l'azienda e i sei operai rimasti, che nei giorni scorsi hanno già protestato, organizzando un sit in davanti ai cancelli del centro. A dimostrare la sua solidarietà c'era anche il sindaco Vittorio Gabbanini. La prossima settimana dovrebbe svolgersi un primo incontro per un tavolo di trattativa fra le parti interessate: il sindacato e gli addetti, i vertici dell'azienda (che ha sede a Modena) e l'Amministrazione comunale.

Nel frattempo, per non essere colti di sorpresa, gli impiegati non mollano la presa e sorvegliano la stalla anche di notte, temendo il blitz improvviso che segherebbe ogni residua speranza per la loro attività. Il trasferimento dei tori è insomma vissuto come la tappa finale di un lento declino.

Un tempo il Ciz era fra le eccellenze nazionali nel settore. Contava più di 30 dipendenti e venne alla ribalta anche per la clonazione di un toro. Gli addetti hanno ricevuto la visita delle forze dell'ordine, giunte sul luogo per verificare lo svolgersi della protesta entro i limiti della legalità.