Cronaca

Toscana al top, e i vigneti valgono 3,3 miliardi di euro

La nostra regione ha un turismo del vino che ammonta a oltre 5 miliardi l'anno. Tra pochi giorni il "Buy Wine" a Firenze

L'altissimo valore del 'Vigneto Toscana', che si attesa sui 3,3 miliardi di euro è un dato importante, che permette di inquadrare economicamente la nostra realtà vitivinicola, accreditandola, anche per quanto riguarda il valore della superficie vitata, nella top-list delle migliori campagne italiane. Ma il dato economico, da solo, non rende in pieno il vero 'valore' della Toscana, a cui va aggiunto anche quello del 'brand Toscana'.

Lo afferma, in una nota, l'assessore regionale all'agricoltura Gianni Salvadori, commentando le stime rese note oggi dal sito internet Winenews. La Toscana infatti, sottolinea la nota, con il suo prodotto agroalimentare piu' conosciuto, il vino, e il suo patrimonio storico artistico, e' oggi un 'marchio' riconoscibile in tutto il mondo. Lo confermano i dati dell'enoturismo che vede la Toscana scelta da oltre il 27% dei 'wine lovers' che ogni anno visitano l'Italia.

Un fenomeno, quello del turismo del vino, che, a livello nazionale, ha un giro d'affari di oltre 5 miliardi annui e che coinvolge 3 milioni di appassionati italiani, la maggioranza dei quali e' concorde sul fatto che la Toscana rappresenta la meta ideale per il pacchetto completo che offre: paesaggio, vino e cucina di altissima qualita', storia e arte. Un'offerta diversificata e di qualita' che ha portato la Toscana a vincere nel 2012 il 'Travelers' choice wine destinations Awards' di TripAdvisor, e battere perfino Bordeaux nel concorso dedicato alle 7 'enomeraviglie' del mondo di Wayn.com, votato da 27 mila persone.

''Un risultato che ci lusinga - conclude Salvadori - e che ci spinge ad essere sempre piu' competitivi e innovativi''. In questa logica di strategia complessiva rientra anche Buy Wine (Firenze, 15-17 febbraio 2014), conclude la nota, il workshop internazionale tra 258 produttori e 296 buyer stranieri che quest'anno coinvolge anche i consorzi emergenti. 

Fonte: Ansa