Cronaca

Ccn San Miniato Basso, la Provvedi è il nuovo presidente

Svolta a tinte rosa per l'associazione. Rinnovato anche il consiglio: Giorgio Mascagni sarà il vicepresidente

Erika Provvedi

Il Centro Commerciale Naturale di San Miniato Basso da pochi giorni ha eletto il nuovo presidente che guiderà l’associazione per i prossimi due anni. Si tratta di Erika Provvedi del negozio di biancheria per la casa, intimo e abbigliamento Novecento Creazioni, attivo da dieci anni nel cuore della frazione lungo la Tosco Romagnola.

Provvedi raccoglie l’eredità di Domenico Ragone, fondatore del Ccn di San Miniato Basso che, dopo tanti anni da presidente, ha scelto di passare la mano e di non ricandidarsi. Residente a Balconevisi, attiva fin dal ’99 nella commercializzazione di biancheria per la casa senza attività al pubblico, Erika Provvedi ha aperto il primo punto vendita nel 2004 a San Miniato Basso, traferendosi nell’attuale ubicazione a partire dal 2009. Fino ad oggi non aveva mai ricoperto ruoli all’interno del Ccn, "anche se ne abbiamo sempre seguito l’attività – racconta - collaborando nell’organizzazione degli eventi e nel tesseramento".

Il suo nome è stato scelto per la carica di presidente all’interno di un consiglio rinnovato composto da sei membri. Ad affiancarla, nella nuova squadra che guiderà il Ccn, ci sono Giorgio Mascagni (di Foto Ottica Mascagni) nel ruolo di vicepresidente, la tesoriera Samanta Baglioni (della macelleria norcineria Lo Scalco), la segretaria Ilaria Boscarecci (La Bottega delle Idee), insieme alle consigliere Claudia Pecci (Novecento Creazioni) e Stella Buggiani (Agenzia immobiliare Buggiani).

"Spero di essere all’altezza di questo ruolo – dice la Provvedi – e di riuscire a portare avanti il grande lavoro che Domenico ha fatto in questi anni". Al primo punto, nell’agenda del nuovo presidente, c’è l’obiettivo e l’auspicio di riuscire ad allagare l’attività del Ccn ad una maggiore partecipazione degli esercenti, per una realtà, quella di San Miniato Basso, che conta la bellezza di circa 130 attività. "L’assenza di un vero e proprio centro – spiega la neopresidente – rappresenta forse un limite per noi, con tante attività distribuite in modo sparso. Cercheremo però di fare tutto il possibile per favorire la collaborazione. Una maggiore partecipazione permetterebbe di migliorare gli eventi che già abbiamo e magari di crearne di nuovi. In questo senso, credo che la via Francigena possa diventare un po’ l’elemento che ci unisce e ci caratterizza, e sul quale dovremo quindi continuare a lavorare".