Cronaca

"Il lavoro serve per vivere, non per morire”

Cna, Cgil e Fillea lanciano un grido d'allarme dopo l'incidente mortale in una conceria. In tre giorni tre morti sul lavoro in Toscana

“Il lavoro serve per vivere, non per morire”. E' il grido d'allarme lanciato da Roberto Marzini, presidente Cna Area del Cuoio dopo l'incidente mortale sul lavoro avvenuto ieri in una conceria a Castelfranco di Sotto.

La vittima, un uomo di 52 anni, titolare di una ditta esterna, avrebbe perso la vita a seguito di una caduta mentre si trovava sul posto per un intervento.

“Ogni morte sul lavoro provoca sempre un dolore particolare ed un senso di sconcerto. Non si può e non si deve morire per lavoro; eppure accade e anche ieri è accaduto ad un artigiano, un lavoratore autonomo” sottolinea Marzini esprimendo cordoglio per la morte del lavoratore.

"Questo non dovrebbe mai accadere  -proregue il rappresentante di Cna- e come associazione sappiamo bene che la sicurezza, l’incolumità di tutte le persone che lavorano, sono la condizione imprescindibile per poter lavorare: il lavoro serve per vivere, non per morire. Per questo non trascureremo mai di promuovere la cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro, sperando che questo serva a salvare quante più vite umane possibili.”

Anche i sindacati Cgil e Fillea Cgil esprimono "Dolore e la loro vicinanza alla famiglia ed ai colleghi del lavoratore deceduto. Siamo al secondo incidente mortale avvenuto in poco tempo nelle ditte esterne che lavorano nella manutenzione per le concerie della zona del Cuoio".

Oggi un altro fatale incidente sul lavoro è avvenuto a Montale, in provincia di Piatoia. A predere la vita un operaio di 23 anni. E' il terzo incidente mortale sul lavoro in Toscana in tre giorni.