Cronaca

Asl 11 fa chiarezza sul progetto "webcam in ambulanza"

Obiettivo migliorare il sistema emergenza-urgenza nel rispetto dei diritti di riservatezza sia dei pazienti che degli operatori

In merito alle notizie di stampa apparse in questi giorni sulla cronaca locale riguardo all’installazione di telecamere su ambulanze di associazioni di volontariato, l’Asl 11 ritiene di dover puntualizzare circostanze e fatti a chiarimento della vicenda. L’iniziativa non è frutto di una improvvisa decisione della Direzione Aziendale.

Proprio due anni fa, la stessa stampa, presentando la riorganizzazione del sistema d’emergenza-urgenza territoriale, si occupava diffusamente di uno di questi aspetti, il “videosoccorso”, appunto, come sperimentazione di un sistema integrato di intervento tra Azienda e associazioni di volontariato.

Questa opportunità di collegamento è andata avanti nella sua definizione progettuale e negli approfondimenti normativi, nell’intento di giungere alla installazione su ambulanze di un sistema prototipale di webcam.

Gli obbiettivi di questa sperimentazione, perché di ciò si tratta, attengono a tre aspetti: assicurare un supporto video ai volontari del soccorso, sviluppare tecnologie integrate per il sistema dell’emergenza-urgenza, sostenere una rete di consulenze e competenze.

La sperimentazione è stata concepita fin dal suo inizio con riguardo alla salvaguardia dei diritti di riservatezza sia dei pazienti che degli operatori.

Il sistema dunque non svolge una sorveglianza attivabile bidirezionalmente (ambulanza – centrale operativa 118 o viceversa), ma si tratta di una vera e propria videochiamata attivabile a discrezione dei soccorritori volontari qualora ritengano necessario entrare visivamente in contatto con la stessa centrale operativa.

Per questo il sistema è progettato in modo da escludere anche una registrazione delle immagini, garantendo quei principi di riservatezza di cui abbiamo detto. Fin da quando è stata presentata due anni fa alle associazioni, l’iniziativa ha suscitato interesse per la sua utilità e per l’innovazione che comporta.

Le intervenute riserve rappresentate sulla stampa in questi giorni hanno come riferimento un sistema di videosorveglianza. In realtà, come abbiamo cercato di spiegare, il sistema è ben diverso dalla videosorveglianza, la quale presuppone un’acquisizione passiva, continuativa e ripetibile, ma di videochiamata che invece è episodica, attiva, istantanea.

L’Asl 11 ha avuto l’opportunità di chiarire proprio oggi ai sindacati questi stessi aspetti, dettagliando le condizioni e le modalità di utilizzo del sistema. Convinta delle sue finalità, l’Azienda si è dichiarata disponibile a fornire chiarimenti e la documentazione a conferma delle finalità assistenziali del sistema delle webcam installato sulle ambulanze. Per questo è fiduciosa che un supplemento di informazioni possa accreditare una sperimentazione utile ai cittadini.