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Attualità venerdì 17 aprile 2015 ore 09:00

"Quale Asl nel futuro del comprensorio del Cuoio?"

Italia Unica "Porta del Cuoio e della Valdera" scrive una lettera ai sindaci di Castelfranco, Montopoli, San Miniato e Santa Croce. E chiede risposte



CASTELFRANCO DI SOTTO — L'accorpamento delle aziende sanitarie toscane al centro di in intervento del partito fondato a livello nazionale da Corrado Passera, ex ministro del governo Monti.

Che a livello locale ha tenuto un incontro con iscritti e simpatizzanti.

“Quale Asl nel futuro del comprensorio del Cuoio?” si chiede Italia Unica Porta del Cuoio e della Valdera, che ha sede a Castelfranco di Sotto, in via Puccini 56, in una lettera inviata ai sindaci di Castelfranco, Montopoli, San Miniato e Santa Croce.

“Allo stato attuale – sottolineano Paolo D'Addario, Massimo Tesi, Sonia Boldrini, Daniele Bertini, membri del direttivo – esiste la proposta di legge regionale che però sembra già superata da una nuova proposta di legge tenuta top-secret. I comuni del Comprensorio del Cuoio dove verranno collocati? Attualmente i segnali sono ambigui in quanto una proposta di legge prevede di collocare l'Asl 11 nell'area fiorentina, mentre la cartina geografica esplicativa dell'altra bozza dimostra l'assenza dei comuni del Comprensorio da tali confini”.

Italia Unica “ritiene che la nostra area sia a vocazione pisana per vari motivi: storici, geografici (per viabilità, collegamenti, tempi di percorrenza e vicinanza chilometrica) e funzionali, in quanto circa l'80 per cento dei nostri medici si è laureato a Pisa e quindi conosce meglio quegli ospedali, il 75 per cento circa dei nostri cittadini, come mostrano gli elevati indici di fuga, si rivolgono alle strutture ospedaliere di Pontedera, Volterra, Pisa e Livorno e la maggior parte del personale paramedico sembra stia optando per l'area costiera. Naturalmente ogni paziente può sempre optare per qualunque ospedale, senza obblighi particolari”.

In questo “clima di massima incertezza e segretezza, Italia Unica rivolge un pressante e accorato appello ai sindaci del Comprensorio, affinché escano dal loro silenzio, informino i rispettivi cittadini e si facciano promotori verso le competenti istituzioni, soprattutto la Regione Toscana, di queste istanze provenienti dal loro territorio. Va fatto presto però, perché siamo già nella fase cruciale e i potenziali 67mila abitanti interessati dal progetto regionale richiedono che venga attuata una adeguata programmazione relativamente a strutture, mezzi e personale. Ogni ulteriore indugio, risulterebbe, agli occhi dei cittadini e dell’opinione pubblica più in generale, colpevole”.


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