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Politica sabato 12 aprile 2014 ore 12:00

Progetto Insieme: "Il Pd si è chiuso a riccio. E' ora di riorganizzarsi e dare risposte"

Damiano Carli

Damiano Carli, candidato sindaco della lista civica, spiega quali sono le sue idee per Montopoli e propone un confronto pubblico con gli avversari



MONTOPOLI —

“I cittadini si vogliono riappropriare della pubblica amministrazione, per cercare di dare risposte concrete ai problemi. Questo nasce soprattutto dalla mancanza di dialogo che il Pd ha avuto con le persone, in questi anni di amministrazione del Comune”. Damiano Carli, candidato sindaco della lista civica “Progetto Insieme”, motiva con queste parole la scelta di scendere in campo e concorrere alla carica di sindaco di Montopoli, sostenuto da un gruppo di persone “che non hanno una bandiera o un simbolo, ma che si vogliono riappropriare della buona politica”. 43 anni, con un trascorso importante nel campo del volontariato, Carli è attualmente presidente del Cesvot di Empoli; come vicesindaco la lista “Progetto Insieme” presenta Maria Vanni, 49 anni, insegnante con una ventennale esperienza politica alle spalle (è stata assessore e consigliere comunale nelle file del Psi).

In vista delle amministrative del 25 maggio, intanto sono già iniziati gli undici incontri previsti da “Progetto Insieme” su tutto il territorio, per ascoltare i cittadini e confrontarsi con loro. “Il nostro programma in parte è proposto dalla lista, mentre per un’altra parte emergerà dalle necessità espresse dai cittadini – hanno spiegato Carli e Vanni -. L’idea è quella di creare partecipazione, non come ha fatto il Pd in questi anni in cui si è sempre più chiuso a riccio sulle proprie idee, agendo con una logica di apparato che niente ha a che vedere con il rinnovamento: basti guardare i tre candidati alle primarie, sono tutti provenienti dal consiglio – spiegano -. E proprio questa chiusura del Pd ha portato i cittadini a riorganizzarsi e a confluire in diverse liste, tra le quali la nostra e noi vogliamo mettere i cittadini al centro”.

Uno dei temi più importanti riguarda lo scollamento delle frazioni con il capoluogo. “Esistono tematiche generali che valgono per tutto il territorio, ma ci sono invece degli aspetti specifici di ogni frazione di cui dobbiamo tenere conto – hanno spiegato Carli e Vanni -. Per esempio, la frazione di San Romano va integrata nelle politiche del capoluogo: pensiamo al recupero della stazione che rappresenta la porta di Montopoli e il suo ricongiungimento con il territorio. Dobbiamo porre l’attenzione al Bosco dei frati, realtà abbandonata alla quale occorre dare una dignità urbanistica, mettendo a posto il tessuto dell’Angelica. L’altro aspetto è il dialogo delle associazioni, in modo che ognuno si senta rappresentato nel Comune”. Secondo Carli nessuna delle proposte provenienti dalle consulte è mai stata ascoltata dall’amministrazione e questo ha contribuito a creare lo scollamento che c’è oggi. “Occorre saper tradurre ciò che le consulte pongono all’attenzione degli amministratori – spiega Carli -. Penso ad esempio ai problemi legati al decoro urbano, al trasporto pubblico (a Montopoli non ci sono bus per andare alla stazione), una capacità di ascolto e di intuire la necessità di preservare quei servizi essenziali che, negli ultimi cinque anni, Montopoli ha perduto. Sono diminuiti i servizi sanitari, abbiamo perso il medico a bordo sull’ambulanza e il punto di primo soccorso non è mai partito – precisa -. Per questo abbiamo scelto di inserire nella nostra lista un rappresentante di ogni frazione, in questo modo tutto il territorio è ugualmente rappresentato”.

E a proposito di servizi, tra gli attacchi frontali che la lista “Progetto Insieme” lancia al Pd c’è il trasferimento del liceo “Falchi”. “La decisione non è nata ora – spiega Carli -. Il peso dell’amministrazione in questa scelta è prevalente rispetto a quello della Provincia. Il problema che ci troviamo di fronte adesso è duplice: da un lato la perdita di un istituto prestigioso per il nostro territorio, dall’altro il riutilizzo del Santa Marta (da solo copre il 20 per cento della volumetria del centro storico.) Ma nessuno sa che cosa farne”. “La motivazione derivante dal presunto calo delle iscrizioni non è vero: anche quest’anno la classe si sarebbe formata – ha precisato la Vanni -. La scuola non andava fatta chiudere a riccio; la proposta fatta da me dieci anni fa, quando ero assessore, fu quella di fare uno studio comprensoriale che permettesse l’ampliamento dell’offerta formativa, investendo negli edifici già esistenti. Se San Miniato aveva istituti a specializzazione tecnico-scientifica, Montopoli poteva puntare ad una formazione umanistica: in questo modo si sarebbero riutilizzati gli spazi, ognuno avrebbe mantenuto i propri istituti e si sarebbe differenziata l’offerta – continua -. Do ragione a chi vuole una scuola sul proprio territorio, perché questo crea scambio e permette di mantenere le proprie radici. Il mancato rinnovo della convenzione è soltanto una scusa: adesso che cosa ne sarà di tutto l’immobile? Manca una prospettiva politica ed è sbagliato decidere e poi delegare a chi verrà a governare dopo: un amministratore deve farsi carico fino all’ultimo giorno dei problemi del proprio Comune”.

E se la decisione presa a tavolino sul liceo “Falchi” fa storcere il naso a “Progetto Insieme”, questo accade maggiormente quando si tocca il tasto dell’Unione dei Comuni. “Non sono stati minimamente consultati i cittadini su una scelta così importante – spiega Carli – e si sono trovati davanti al fatto compiuto. L’Unione è un organismo che di fatto imbriglia i sindaci nelle loro scelte, dove a comandare è il Comune più grande (in questa caso San Miniato), e i più piccoli vengono chiamati a sottacere. In mezzo a questo spesso non viene fatto l’interesse della comunità. L’intento della nostra lista – prosegue Carli – è quello di riesaminare la posizione di Montopoli nella cornice dell’Unione, andando a ridiscutere l’affidamento di certi servizi. Vogliamo qualità a costi vantaggiosi, ma vogliamo sentirci liberi di fare rete: non è detto che la via dell’Unione sia la più conveniente”.

Se sarà eletto Carli ha già un paio di idee da mettere subito in atto: “Vorrei riaprire al pubblico gli uffici comunali il sabato mattina, e revisionare il servizio dei rifiuti sul quale ci sono ancora molte criticità”. Mentre se non verrà eletto resterà comunque aperto al dialogo: “Farò un’opposizione costruttiva e là dove ci sono prospettive interessanti siamo disponibili a collaborare”. E lancia una prposta agli avversari, in particolar modo rivolta al vicesindaco uscente e candidato del Pd, Giovanni Capecchi: “Vogliamo un confronto diretto, basato sulle idee: chi ne ha di più, lo dica”.


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