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Cultura sabato 31 ottobre 2015 ore 10:02
L'Ottocento negli scritti di un montopolese
In un libro gli inediti di Stefano Damucci Toscani, memorie di un'epoca lontana vissuta da un cittadino di rilievo
MONTOPOLI IN VALDARNO — Sarà presentato questo pomeriggio alle 16,30 Notizie storiche della terra di Montopoli,il libro che raccoglie le memorie di Stefano Damucci Toscani, cittadino di rilievo per Montopoli agli inizi dell'800.
L'evento è organizzato dalla presidenza della Pro Loco di Montopoli e dall'Amministrazione comunale e si terrà nella sala Pio XII. Interverranno Giovanni Capecchi, sindaco di Montopoli, Fausto Bianchi, presidente dell'associazione turistica Pro Loco.
Il libro, un vero e proprio tuffo nel passato per conoscere una Montopoli cancellata dalla mano del tempo (ma non dalla memoria), è a cura di Maria Vittoria Damucci Toscani e Silvio Ficini e riporta quanto scritto da Stefano Damucci Toscani (scritti
rinvenuti dalla bisnipote Maria Vittoria) su argomenti che spaziavano
dalla medicina (era infatti un medico) all'agricoltura, alla religione,
alla storia, alla letteratura ed alla cronaca degli avvenimenti
dell'anno 1849 dei quali fu spettatore in Firenze.
Stefano Damucci Toscani è stato un cittadino di rilievo per Montopoli agli inizi dell'800. Uomo molto colto, sorretto da notevole curiosità ed impegno: le sue memorie permettono di scoprire pagine di storia della vita locale e non solo. Stefano Damucci è stato tra l'altro socio corrispondente del Gabinetto Vieusseux e collaboratore della rivista Antologia, socio della Imperiale e Reale accademia economico-agraria dei Georgofili, socio corrispondente della Società Toscana di geografia, statistica e storia naturale patria, della quale era segretario corrispondente Vincenzo Antinori.
Damucci era stato prescelto ler la sezione di statistica, della quale era relatore il Marchese Gino Capponi, che dimorava spesso nella sua villa montopolese di Varramista.
Socio corrispondente e collaboratore dell'Accademia Medico Fisica di Firenze ed uno dei primi coollaboratori dell'Accademia degli Euteleti fondata da Monsignor Pierazzi, insieme al poeta Pietro Bagnoli, ha partecipato ai congressi degli scienziati italiani tenuti a Pisa nel 1839. Un personaggio quindi che merita l'attenzione di una vasta platea di lettori.
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