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Attualità mercoledì 03 dicembre 2014 ore 18:25

Lista civica: "Spesa pubblica, gestione non equa"

L'opposizione contesta l'approvazione di una serie di spese fuori bilancio. Ricostruiamo Santa Croce e Staffoli: "Troppe spese dichiarate urgenti"



SANTA CROCE — E' ancora polemica a Santa Croce sulle alcune spese dell'amministrazione comunale. I rappresentanti della lista civica Ricostruiamo Santa Croce e Staffoli fanno un analisi delle spese sostenute dopo l'approvazione di una serie di debiti fuori bilancio. 

"Nell’ultimo consiglio comunale è emerso chiaro un quadro a dir poco agghiacciante: la maggioranza ha approvato, senza il nostro voto, una serie di debiti fuori bilancio che delineano un modo irragionevole di amministrare la cosa pubblica, dove la negligenza, la leggerezza, e forse anche l’incompetenza (senza voler pensare a manovre intenzionalmente fraudolente) hanno costretto l’ufficio ragioneria, su precisa indicazione politica, a varare un simile pasticcio.

Poco più che 2 mesi fa è stato approvato (sempre con il nostro disaccordo) il bilancio preventivo per il 2014, a giugno il consuntivo dell’anno precedente, dove queste spese avrebbero potuto trovare collocazione. La Giunta non è stata in grado di giustificare questo iter per cui non ha risposto perché non poteva dare altra risposta che non l’ammissione dell’errore. Cosa che non è avvenuta, come era prevedibile.

La prima voce che è apparsa stridente è stata quella relativa al pagamento di un decreto ingiuntivo e relative spese legali, risalente addirittura al 2013. E perché salta fuori solo adesso?

Come anche era già abbondantemente al suo posto la rampa per disabili di accesso al palazzo comunale che ora invece, magicamente, spunta nell’elenco dei debiti fuori bilancio. Un lavorino, quello di ristrutturazione del piano terra del palazzo comunale, che ci è costato oltre 600 mila euro, che però, evidentemente, non prevedeva la realizzazione della rampa. Ma quale progettista non avrebbe dovuto comprenderla nel progetto originario? Quale funzionario poteva dare il beneplacito per non averla prevista all’inizio? È obbligatorio l’abbattimento delle barriere architettoniche, a maggior ragione quando gli edifici sono pubblici. Quindi di sicuro la rampa era prevista sin dall’inizio. Ma ci si era dimenticati di trovare la copertura finanziaria; infatti ecco che appare nella funesta tabellina dei debiti fuori bilancio: 13mila euro.

Andando avanti con l’elenco: che il ragioniere capo non sapesse (neanche per sentito dire) che pioveva alla scuola (33mila euro... ci diluviava?), o non si fosse accorto che stavano costruendo una rampa di accesso al comune e non gli sia venuto in mente che non aveva messo nessun visto di copertura finanziaria? E il dirigente dei lavori pubblici credeva di lavorare in Bangladesh? Ovvero, si alza il telefono, si ordina al primo che passa di venire a fare un lavoro e poi tutto a posto?? Non è possibile lavorare così, non in modo così ripetuto: dall’analisi dei dati emerge chiaro che questi non possono essere casi isolati. Questo era ed è uno stile di gestione cronicizzato.

E’ di fronte a questa serie di numeri, che si evidenzia uno stato molto grave di gestione della cosa pubblica. Ci preme evidenziare che l’elenco è ancora lungo e che se andiamo a rintracciare ciascuno degli interventi che sono stati “regolarizzati” come debiti fuori bilancio, è molto arduo e poco plausibile invocare la giustificazione dell’urgenza".


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