Questo sito contribuisce alla audience di 
QUI quotidiano online.  
Percorso semplificato Aggiornato alle 19:00 METEO:SAN MINIATO10°20°  QuiNews.net
Qui News cuoio, Cronaca, Sport, Notizie Locali cuoio
martedì 19 marzo 2024

CI VUOLE UN FISICO — il Blog di Michele Campisi

Michele Campisi

MICHELE CAMPISI - Laureato in fisica teorica a Pisa, ha ottenuto il titolo di Dottore di Ricerca negli Stati Uniti, ed ha lavorato per anni come ricercatore in Germania. E’ stato Marie Curie Fellow presso la Scuola Normale Superiore di Pisa dove ha svolto attività di ricerca nel campo della fisica quantistica, grazie al Progetto ``NeQuFluX'' finanziato dalla Comunità Europea. Attualmente è ricercatore presso L’Università di Firenze.

Audio 3D

di Michele Campisi - lunedì 15 maggio 2017 ore 08:00

Foto di: Auro-3D / Auro Technologies : Three-dimensional sound

In che senso audio 3D? Beh, forse non ci abbiamo mai pensato, ma la percezione tridimensionale dello spazio attorno a noi non avviene solo attraverso la vista ma anche attraverso l'udito. 

Se chiudiamo gli occhi e ascoltiamo cosa accade nello spazio circostante ci rendiamo bene conto che siamo in grado di individuare, con un certo grado di accuratezza, la posizione spaziale delle sorgenti sonore, anche senza vederle. Quindi non solo i nostri occhi, ma anche le nostre orecchie contribuiscono, ciascuno per la sua parte a creare una mappa mentale tridimensionale dell'ambiente circostante. 

Questo è permeato di onde luminose e acustiche captate rispettivamente dai nostri occhi e dalle nostre orecchie. Il nostro cervello poi elabora i segnali e ricostruisce la mappa 3D. Come abbiamo già avuto modo di commentare nel post Fisica dei quanti al cinema per creare una immagine 3D servono due immagini, prese da due punti che distino tra loro quanto distano i nostri occhi. Facendole poi vedere contemporaneamente ciascuna all'occhio corrispondente, il cervello le fonde in una unica immagine 3D, in cui si percepisce anche la profondità e la distanza da noi degli oggetti che vediamo. 

Lo stesso principio si applica all'udito. Se registriamo il campo sonoro di un dato ambiente con due microfoni posti approssimativamente alla distanza delle nostre orecchie, e poi facciamo sentire contemporaneamente a ciascun orecchio il segnale registrato dal microfono corrispondente, si otterrà che il cervello, combinando i due segnali, sarà in grado di localizzare il punto nello spazio da cui essi hanno origine, e avrà la percezione di essere nel campo sonoro 3D in cui i segnali sono stati registrati. Far sentire a ciascun orecchio un suono distinto è abbastanza facile: basta usare delle cuffie stereo! L'effetto è davvero impressionante: provare per credere! Chiudete gli occhi e ascoltate ad esempio questo brano in cuffia!

Le applicazioni tecnologiche di questa idea sono molteplici. Si va dai dispositivi acustici per applicazioni mediche, fino all'entertainment, per esempio film e video giochi.

Michele Campisi

Brain-Melting 3D Audio Illusion!!
Queen - Bohemian Rhapsody - AUDIO 3D [EN]

Articoli dal Blog “Ci vuole un fisico” di Michele Campisi