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Spettacoli giovedì 06 marzo 2014 ore 06:30

Al Quaranthana arriva la Cleopatra di Testori

Cenerdì 7 alle 21.30 al teatro comunale di San MIniato



SAN MINIATO — Al Quaranthana Teatro Comunale di San Miniato, venerdì 7 marzo alle 21.30,  in scena le lacerazioni amorose della Cleopatra di Giovanni Testori. Uno spettacolo dalla straordinaria forza evocativa, una sorta di rito arcaico in cui il pubblico, più che spettatore, sarà testimone di una prova attoriale di superba intensità e potenza. Ad incarnare il dramma testoriano di Cleopatra è Arianna Scommegna, una delle migliori attrici della scena teatrale nazionale, la cui interpretazione le è valsa il Premio della Critica.

“Cleopatràs” fa parte della trilogia dei “Tre Lai”, ultima opera dello scrittore milanese Giovanni Testori, pubblicata subito dopo la sua morte, nella quale l’autore si cimenta con tre figure classiche, riprendendo la tripartizione del viaggio dantesco inferno-purgatorio-paradiso: Cleopatra, che corrisponde appunto all’Inferno, Erodiade e la Mater Dolorosa.

Figure a cui Testori ha donato il suo impasto linguistico dialettale e barocco, in un conflitto coinvolgente di cadute e di riscatti, di umiliazioni e di denunce. Ne escono tre laceranti monologhi, che incarnano i trasalimenti e le angosce della nostra epoca tormentata.

Lo spettacolo della compagnia milanese ATIR, vanta la regia di uno dei maestri del teatro italiano come Gigi dall'Aglio, il quale ha scientemente realizzato un allestimento semplice, tribale, incentrato sulla sonorità della parola, all'interno del quale Arianna Scommegna sprigiona tutta la sua straordinaria forza interpretativa dando vita ad un monologo di lacerante bellezza, accompagnata dall’improvvisazione musicale della calda voce di un violoncello suonato da Antony Montanari.

Il testo, così come lo spettacolo, infatti sorprendono per la loro straordinaria vitalità e per le trovate linguistiche che si susseguono con un ritmo a tratti entusiasmante. La lingua testoriana mescola latino, italiano arcaico, dialetto milanese e lingua colta con parole forgiate per l'occasione, formando un impasto sonoro unico col quale Cleopatra grida il suo dolore per la perdita dell'amato Antonio. L'Egitto di Cleopatra è trasferito nella brianza testoriana con una geografia resa prepotentemente evocativa dal lavoro sui nomi dei paesi, delle montagne, dei fiumi, delle strade. Nell'ambientazione storico-geografica infatti Testori mescola gli elementi, mettendo insieme l'Egitto con il Bollettone, l'alterigia soffusa di melanconia di una regina con la ruvidezza volgare di una prostituta di second'ordine, dove Antonio diventa Tonio, Tunias, rappresentato anche da un fantoccio ispirato ai Gris Gris africani, con cui la protagonista si trastulla tra ironia e disperazione.

Per info e prenotazioni: 0571-462525/35 info@teatrinodeifondi.itin scena le lacerazioni amorose della Cleopatra di Giovanni Testori. Uno spettacolo dalla straordinaria forza evocativa, una sorta di rito arcaico in cui il pubblico, più che spettatore, sarà testimone di una prova attoriale di superba intensità e potenza. Ad incarnare il dramma testoriano di Cleopatra è Arianna Scommegna, una delle migliori attrici della scena teatrale nazionale, la cui interpretazione le è valsa il Premio della Critica.

“Cleopatràs” fa parte della trilogia dei “Tre Lai”, ultima opera dello scrittore milanese Giovanni Testori, pubblicata subito dopo la sua morte, nella quale l’autore si cimenta con tre figure classiche, riprendendo la tripartizione del viaggio dantesco inferno-purgatorio-paradiso: Cleopatra, che corrisponde appunto all’Inferno, Erodiade e la Mater Dolorosa.

Figure a cui Testori ha donato il suo impasto linguistico dialettale e barocco, in un conflitto coinvolgente di cadute e di riscatti, di umiliazioni e di denunce. Ne escono tre laceranti monologhi, che incarnano i trasalimenti e le angosce della nostra epoca tormentata.

Il testo, così come lo spettacolo, sorprendono per la loro straordinaria vitalità e per le trovate linguistiche che si susseguono con un ritmo a tratti entusiasmante. La lingua testoriana mescola latino, italiano arcaico, dialetto milanese e lingua colta con parole forgiate per l'occasione, formando un impasto sonoro unico col quale Cleopatra grida il suo dolore per la perdita dell'amato Antonio. L'Egitto di Cleopatra è trasferito nella brianza testoriana con una geografia resa prepotentemente evocativa dal lavoro sui nomi dei paesi, delle montagne, dei fiumi, delle strade. Nell'ambientazione storico-geografica infatti Testori mescola gli elementi, mettendo insieme l'Egitto con il Bollettone, l'alterigia soffusa di melanconia di una regina con la ruvidezza volgare di una prostituta di second'ordine, dove Antonio diventa Tonio, Tunias, rappresentato anche da un fantoccio ispirato ai Gris Gris africani, con cui la protagonista si trastulla tra ironia e disperazione.

Per info e prenotazioni: 0571.462525/35 info@teatrinodeifondi.it


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