Politica

Tognocchi dice sì a Rossi: "Usa il linguaggio della verità"

Non nasconde un po' di ma di mal di pancia il consigliere regionale, dopo le vicissitudini del Pd, ma vota la fiducia al governatore

Il consigliere Tognocchi

"Il mio è un 'sì' convinto – afferma il consigliere Pier Paolo Tognocchi – perché credo che il nostro presidente sia in grado di rappresentare un modello che privilegi lealtà, sobrietà e concretezza. Abbiamo bisogno di un antivirus al personalismo che ormai ha travolto anche l'ultima forza politica che ne era esente, il mio partito, il Pd. Riferendosi a Renzi gli inglesi hanno tradotto il termine 'rottamatore' in “demolition man”, molto più efficace per rappresentare chi, demolendo, travolgendo e calpestando, pensa che per arrivare alla meta sia tutto consentito".

"Il nuovo segretario regionale del Pd – dichiara Tognocchi – si è presentato al gruppo consiliare venendoci a dire che dobbiamo 'sintonizzarci' con ciò che succede a Roma. Gli ho risposto che non voglio essere 'in sintonia' né con la proposta di legge elettorale nazionale, né con il modo con cui Renzi è diventato premier. Rifiuto l’Italicum che non consente agli elettori di scegliere i propri rappresentanti e considero l’arrivo di Renzi a Palazzo Chigi la più classica delle manovre di palazzo, in spregio tra l’altro alle affermazioni che hanno contraddistinto la sua campagna elettorale. Renzi dichiarava, mai senza elezioni, mai più larghe intese e invece, come ha detto qualcuno, governerà con i voti di Bersani e la stessa maggioranza di Letta e anche da una scrivania con un bel po’ di lavoro fatto".

"Ho chiesto al presidente della Regione, Enrico Rossi – conclude Tognocchi – di mettere la sua onestà e il suo esempio al servizio di un progetto di ricostruzione e avrà non solo il mio appoggio, ma sopratutto la riconoscenza mia e sopratutto di molti cittadini ed elettori del Pd».