Politica

"Troppo precariato nel mondo conciario"

Il Partito Comunista commenta i dati sul lavoro nel Cuoio resi noti dalla Cgil e si scaglia contro le politiche del lavoro del Partito Democratico

"Il quadro che emerge dall’intervento della Cgil sul lavoro nel settore conciario è impressionante: un terzo degli operai del settore lavora con contratti precari. Ecco gli effetti delle politiche del lavoro targate Partito Democratico".

Inizia con queste parole il commento del Pc della zona del Cuoio, in relazione ai dati pubblicati dal sindacato Cgil sul lavoro nel comparto della concia. 

"Ecco come il Jobs Act - prosegue la nota del Partito Comunista -, uno dei provvedimenti-simbolo del Governo Renzi, produce i suoi effetti sulla classe lavoratrice. Dal sindacato un’analisi del tutto condivisibile: l’impresa conciaria preferisce pagare di più, facendo ricorso al lavoro interinale, per disporre di forza lavoro ricattabile su rinnovo del contratto, straordinari, rispetto delle normative sulla sicurezza sui posti di lavoro".

"Tutto questo è ovviamente il frutto delle politiche del lavoro sostenute tanto dal centro-sinistra quanto dal centro-destra, sempre volte all’erosione dei diritti dei lavoratori. Ma è anche la natura di una classe imprenditoriale che preferisce costruire il futuro economico della zona sullo sfruttamento del lavoro e sul ricatto occupazionale piuttosto che investire sulle competenze della classe operaia del comprensorio, garantendo alle lavoratrici e ai lavoratori, in particolare ai più giovani, stabilità contrattuale, salario adeguato, sicurezza e formazione professionale".

"È necessario spezzare il meccanismo della competizione al ribasso, introducendo salario minimo orario per categoria ed abolendo ogni forma di precariato".