Politica

"Tornino regole, Arpat e riflessione ambientale"

Lo dice Rifondazione Comunista dopo l'inchiesta Keu, relativamente al comprensorio del Cuoio:"Regole e controlli più stringenti"

"Non sono sufficienti le dimissioni delle dirigenze datoriali e imprenditoriali, come non lo saranno quelle, che chiediamo fortemente, della parte politica, a cominciare dalla sindaca Giulia Deidda."

Lo dice il partito della Rifondazione Comunista del Cuoio, in relazione all'inchiesta Keu, che chiede di "Ripristinare un servizio di controllo territoriale Arpat, con un numero di persone e di strumenti adeguati ad un reale controllo non fittizio, con un monitoraggio più efficiente e in continuo va in quella direzione. Come va in quella direzione la stesura di un piano strutturale di distretto che miri alla salvaguardia del suolo e al recupero delle aree dismesse, evitando nuovi insediamenti conciari e processi produttivi più impattanti sull'ambiente. Il tutto con la massima partecipazione e trasparenza."

"L’inchiesta “keu”, infatti, oltre a rendere evidente l’esistenza di un articolato sistema politico-imprenditoriale-mafioso nella nostra Regione, mette a nudo la necessità da parte delle stazioni appaltanti pubbliche di dotarsi di regole più stringenti e di strumenti più efficaci per i controlli. Parliamo, innanzitutto, di un serio sistema di tracciamento di questi materiali che, come le tante inchieste di questi anni hanno messo in luce, rappresentano sempre più una vera e propria merce che viene posta, in forme illegali ma anche legali, sul mercato. Riflessioni che sono doverose anche alla luce del dibattito regionale, latente da tempo ma riaccesosi recentemente, sul futuro dello smaltimento in Toscana, in un momento storico in cui tanti siti di stoccaggio stanno giungendo a fine vita."