Politica

"Tutelare lavoro e ambiente, sinistra incoerente"

Intervento degli esponenti della Lega Landi, Ceccardi, Legnaioli, Ziello e Meini, circa l'inchiesta giudiziaria su rifiuti e 'ndrangheta nel Cuoio

Gli impianti di Aquarno

"Quanto emerge dalle indagini relative allo smaltimento dei rifiuti delle concerie merita alcune riflessioni che possono essere tradotte in tre priorità ispirate dalla nostra Carta costituzionale", scrivono gli esponenti della Lega Salvini Premier Marco Landi, commissario Lega Pisa e consigliere regionale, l'altra consigliera regionale Elena Meini, l'europarlamentare Susanna Ceccardi, nonché i deputati Donatella Legnaioli ed Edoardo Ziello.

"È ormai inflazionata la formula ‘fiducia nel lavoro della magistratura’, ma seppur abusata non può essere altrimenti - osservano -. Come non può essere diversa l’interpretazione della Costituzione laddove prevede che non si è considerati colpevoli sino alla condanna definitiva. Un principio caposaldo dello Stato di Diritto che vale per questo come per ogni altro procedimento. Non spetta alla politica pronunciare sentenze: attendiamo quindi gli sviluppi delle indagini, confidando che i tempi siano ragionevoli. Perché in ballo non ci sono solo le sorti degli indagati, ma anche di migliaia di famiglie toscane e della Regione stessa. Non dobbiamo dimenticarci, infatti, che il distretto conciario è un comparto di straordinaria rilevanza nel tessuto economico regionale, con un ruolo di primo piano anche a livello nazionale ed europeo. Centinaia di aziende, migliaia di lavoratori impiegati, attori protagonisti di una storia imprenditoriale di eccellenza. Un patrimonio di competenze e professionalità, già messo a dura prova dalla pandemia, che non possiamo permetterci che sia travolto da un terremoto giudiziario". 

"Se mele marce ci sono state siano allontanate - sottolineano dalla Lega -, ma lasciare che sia gettato l’intero cesto sarebbe un delitto nei confronti delle tantissime famiglie che hanno vissuto e vivono grazie alla floridità del distretto. C’è inoltre la questione ambientale, con 8mila tonnellate di scarti altamente inquinanti a quanto risulta smaltiti senza rispettare le prescrizioni. Se ciò fosse confermato saremmo di fronte a uno scenario inquietante che certo non può essere minimizzato con la formula dei ‘duecento’ metri di strada. Ancora una volta ci viene in soccorso la Carta che riconosce l’ambiente come un valore costituzionalmente protetto. Così come tutela meritano i cittadini e le imprese che vivono o operano in prossimità dei siti che ospitano i rifiuti inquinanti".

Resta sullo sfondo la questione squisitamente politica, ancora non sufficientemente approfondita a causa delle reticenze della Regione Toscana - concludono Landi, Ceccardi, Legnaioli, Ziello e Meini -. Silenzi imbarazzati e imbarazzanti, specie perché provenienti da una parte politica che per decenni si è arrogato il titolo di detentrice dei valori del lavoro e dell’ambiente e che oggi mostra palese incoerenza".