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In arrivo telecamere tra il capoluogo e Staffoli

Non solo videosorveglianza, ma anche strumenti per la lettura delle targhe a disposizione delle forze dell'ordine: ecco le strade interessate

Grazie alle risorse della Regione e del Ministero dell'Interno, è stato portato a termine un primo progetto per la realizzazione di impianti di videosorveglianza, che riguardano strade cruciali nel controllo da parte delle forze dell'ordine, mentre un secondo si concluderà tra qualche mese.

La prima parte di lavori già completati sono quelli relativi al finanziamento del Ministero, attraverso il quale sono state installate due telecamere di contesto in largo Democrazia e in largo La Rinascita, pensate per rispondere al sollecito della Prefettura circa l’opportunità di un maggior presidio, soprattutto notturno, in aree poco visibili prospicienti le scuole.

Entro Ottobre, invece, si concluderanno i lavori finanziati con risorse proprie e attraverso il bando regionale, grazie ai quali verranno installate sia strumentazioni di lettura targa, sia telecamere di contesto. Queste ultime saranno installate in prossimità del centro storico, sul lungarno Tripoli e piazza Ferrari. I sistemi di lettura targhe, invece, saranno posti in modo da monitorare le principali strade di collegamento alla zona industriale e all’abitato del capoluogo.

In quest'ultimo caso, tra le strade interessate, ci sono via Gino e Bruno Gozzini, via provinciale Nuova Francesca e via del Bosco, mentre a Staffoli saranno installate, nello specifico, una telecamera di lettura targa su via Livornese e quattro telecamere di contesto poste nella zona del cimitero.

“Negli anni passati abbiamo cercato di rispondere a bandi di altri enti che mettevano a disposizione risorse finalizzate alla videosorveglianza, per aumentare gli strumenti di indagine e controllo a disposizione delle forze dell'ordine - ha commentato la sindaca Giulia Deidda - continuiamo a investire, a fianco di queste opere, anche e soprattutto in attività che rendano quanto più spazio urbano possibile vivo e vivibile, perché riteniamo che la socialità costituisca la prima arma contro gli illeciti, in aggiunta all’educazione che, mi sento di aggiungere ,scarseggia sempre di più in molti utenti della strada".