Attualità

"Ferma condanna per un gesto ignobile"

La consigliera regionale Pd Alessandra Nardini condanna il pestaggio degli operai senegalesi. Il commento del Sindacato Generale di Base Pisa

Alessandra Nardini

"Ci è capitato troppe volte, purtroppo, di leggere di episodi di violenza o caporalato, ma sembra quasi impossibile che accadano anche vicino a noi, in un territorio che siamo abituati a pensare civile e moderno. Il Distretto del Cuoio si caratterizza per operosità, capacità imprenditoriale, qualità delle produzioni e del lavoro, non è ammissibile che si verifichino fatti come quelli che ci hanno descritto nelle ultime ore: ragazzi pestati furiosamente perché chiedevano rispetto e dignità. Faccio mio e rilancio con convinzione l’appello dei Sindaci di Santa Croce e Castelfranco: solidarietà agli operai e ferma condanna rispetto a quanto avvenuto”. Così la consigliera regionale Pd Alessandra Nardini commentando la notizia del pestaggio dei giovani senegalesi avvenuto nei giorni scorsi a Santa Croce sull’Arno.

“Chi soffia sul vento dell’intolleranza e della paura vorrebbe farci credere che la causa della crisi economica e sociale che stiamo attraversando siano gli immigrati – prosegue Nardini –, invece sono proprio questi comportamenti incivili, come anche quello riportato stamani sulla cronaca locale del proprietario del peschereccio livornese che ha costretto un ragazzo a buttarsi in mare perché a suo servizio senza contratto né assicurazione, che dovremmo condannare tutti insieme, non discriminare chi cerca una vita migliore, o semplicemente una vita degna di questo nome".

Condanna anche da parte del Sindacato Generale di Base Pisa: "Ai lavoratori va tutta la nostra solidarietà, certi che questi episodi non sono isolati ma il frutto di quella preopotenza quotidiana che calpesta i diritti acquisiti e considera la forza lavoro una merce da spremere senza alcun rispetto dei contratti, degli orari e della stessa dignità umana. L'occasione - hanno aggiunto - induce a riflettere sul modello toscano perché non solo è in aumento il fenomeno del caporalato (che riguarda per lo più migranti ma non solo loro) ma nelle filiere degli appalti e dei subappalti non esistono diritti elementari come il rispetto di un contratto, di un orario di lavoro, di normative a tutela della salute e sicurezza con buste paga sempre più basse e sovente irregolari".

"La Magistratura appurerà le responsabilità, ci auguriamo che i colpevoli della aggressione squadrista siano severamente perseguiti ma nel frattempo è arrivato il momento di fare i conti con le condizioni di lavoro e di vita in Toscana, nel settore conciario per esempio - nel quale, sostiene il sindacato citando una ricerca - il 30% della forza lavoro è stata assunta con le agenzie interinali, i lavoratori in affitto guadagnano meno, sono utilizzabili a piacimento delle aziende, non sanno neppure di avere , e quasi sempre non lo hanno, un premio di risultato, hanno ben pochi diritti e solo doveri, sono facilmente ricattabili perché ogni loro protesta e rivendicazione potrebbe determinare la perdita del posto e la immediata sostituzione con altra forza lavoro. Dal 2012 al 2014 gli interinali nel distretto di Santa Croce sono raddoppiati e si aggirano attorno a 3500 unità, per più della metà extracomunitari. L'interinale conviene alle aziende e viene accettato dal sindacato come una sorta di male necessario. Ma dal rapporto si evince che quasi metà delle aziende ispezionate sono risultate con alcune irregolarità, spesso gravi, e irregolare era il 20% della forza lavoro. Sono sufficienti questi dati a dimostrare che le condizioni di vita e di lavoro nel distretto conciario sono all'insegna della precarietà, dei bassi salari, dei contratti instabili con sgravi fiscali e contributivi di cui beneficiano le aziende in base a normative di legge che ormai fanno solo gli interessi dei padroni".

"In questo contesto - ha concluso Sgb - va inquadrata la vile aggressione ai danni dei lavoratori denunciata dalla comunità senegalese, con aumento dei lavoratori al nero e di contratti irregolari , con condizioni lavorative e di vita sempre più precarie e insicure. Con queste premesse, episodi come quelli denunciati non sono una eccezione ma stanno diventando fenomeni sempre più diffusi soprattutto laddove dominano subappalti e bassi salari uniti a condizioni lavorative insicure".