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Acque, finita la realizzazione del "tubone"

Un collegamento fognario che passa da diversi Comuni e raccogli i rifiuti da convogliare al depuratore. Millozzi, "Miglioramenti per il futuro"

Il tubone, il maxi-collettore fognario che avrebbe convogliato i reflui che arrivano al depuratore di Pieve a Nievole fino a quello di Santa Croce sull’Arno, passando per Monsummano Terme, Larciano, Lamporecchio, Cerreto Guidi e Fucecchio è in procinto di essere realizzato. 

Tre dei quattro lotti di lavoro sono terminati, così come è praticamente completata la trasformazione dei depuratori lungo il percorso del Tubone in stazioni di sollevamento. 

Al momento - ha dichiarato il presidente di Acque, Simone Millozzi - sono in corso le attività del quarto e ultimo lotto, più quelle al depuratore intercomunale di Pieve a Nievole, che resterà in funzione come impianto di riserva e per garantire la disponibilità di acque opportunamente trattate al Padule di Fucecchio. Ultimate queste operazioni, verosimilmente entro la primavera del prossimo anno, un’opera strategica per il Valdarno e la Valdinievole, dal valore di 40 milioni di euro, potrà essere attivata, per rispondere in modo efficace alle esigenze del territorio e migliorare la sostenibilità ambientale del servizio di fognatura e depurazione per i prossimi decenni”. 

Nel suo tragitto da Pieve a Nievole a Santa Croce, la realizzazione del Tubone è stata suddivisa in quattro lotti funzionali. I primi a chiudersi sono stati quelli più a sud: il Lotto 1, da Stabbia (nel comune di Cerreto Guidi) a Santa Croce, e il Lotto 2, da Baccane (nel comune di Larciano) a Stabbia: i lavori hanno portato alla posa rispettivamente di 10 e 4.8 chilometri di condotte fognarie. La particolarità dei due tracciati è stata quella di costeggiare la zona umida interna più grande d’Europa, il Padule di Fucecchio, soggetta a misure di tutela ambientale: la progettazione ha perciò tenuto conto dei possibili impatti su quest’area sensibile, sia in fase realizzativa, sia per la messa in esercizio. I lavori hanno riguardato anche i depuratori presenti lungo il tracciato del Tubone (Stabbia, Uggia e Baccane), tutti riconvertiti in stazioni di sollevamento fognarie, che spingeranno i reflui verso l’impianto di Aquarno a Santa Croce: eccezion fatta per alcune, ultime opere accessorie, gli interventi sono praticamente conclusi.