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Accuse di razzismo al Torneo di Viareggio

Durante una gara della "Coppa Carnevale" al "Masini", la squadra nigeriana del Ladegbuwa ha abbandonato il campo per presunti insulti razzisti

Edizione ricca di polemica quella di quest'anno del Torneo di Viareggio. Dopo il caos avvenuto al "Mannucci" di Pontedera, con gli argentini del Don Torcuato che hanno messo sottosopra tunnel e spogliatoi dello stadio con danni a porte e pannelli, arriva un presunto caso di razzismo in campo.

Il fatto avviene allo stadio "Masini" di Santa Croce sull'Arno, dove la Rappresentativa Under 19 Serie D ha sfidato la squadra nigeriana del Ladegbuwa. La partita, giunta ormai in prossimità del 90', non è stata però conclusa: in svantaggio di 3 reti e con 3 espulsi, la squadra nigeriana ha preferito abbandonare il campo, costringendo così il direttore di gara a sancire la fine della gara anzitempo.

Sui propri social, poi, la società del Ladegbuwa ha spiegato il proprio gesto. "Siamo estremamente dispiaciuti dalle buffonate degli organizzatori del Torneo di Viareggio - hanno scritto - abbiamo dovuto prendere una decisione difficile per difendere la nostra squadra giovanile da ulteriori offese e, per questo, abbiamo deciso di ritirare i giocatori dal campo perché dovevamo proteggere i nostri ragazzi dal razzismo subito nello stadio e dai continui attacchi da parte degli avversari, con frasi razziste e contrasti volutamente cattivi, rimasti impuniti".

"È molto ingiusto per i nostri giocatori dover lasciare questa competizione con la convinzione che ogni decisione contro di loro è stata dettata soltanto dal fatto che sono neri - hanno concluso - non ci dev'essere spazio per il razzismo nel calcio, specialmente in un torneo di calcio giovanile. I nostri giovani giocatori sono arrivati qui con speranza, aspettative e desiderio di mostrare il proprio talento, ma devono andarsene con l'amaro in bocca, pensando che il mondo europeo sia ancora razzista".

Una presa di posizione molto forte, alla quale ha replicato Alessandro Palagi, presidente del Cgc Viareggio che organizza la competizione. "Il no al razzismo è il nostro credo quotidiano - ha detto - non è solo uno slogan di facciata, lo dimostra la nostra storia. Crediamo altresì che il rispetto nei confronti delle istituzioni calcistiche sia presupposto fondamentale per il buon andamento delle partite di calcio e della manifestazione. Ribadisco che in campo certi comportamenti non sono giustificabili in nessun modo".

"Ritengo che ci debba essere una profonda riflessione da parte di chi ha voluto sparare sulla manifestazione in maniera gratuita - ha concluso - un’altra formazione nigeriana, il Mavlon, che prende parte al torneo, è approdata con merito agli ottavi di finale e un anno fa, sempre una squadra proveniente dalla Nigeria, l’Alex Transfiguration, con la forza del calcio giocato e con un comportamento irreprensibile dentro e fuori dal campo raggiunse con pieno merito la finale. Inoltre, due giocatori dell’Alex Transfiguration sono stati premiati quale migliore giocatore del torneo e migliore difensore".