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Una nuova luce per gli affreschi di Dilvo Lotti

Via ai lavori di descialbo dell'intonaco che ricopre i quattro dipinti del pittore saniminiatese nei locali dove sorgerà il Museo della Memoria

Ci vorranno circa quindici giorni e gli affreschi realizzati dal maestro Dilvo Lotti torneranno a vedere la luce. Prenderanno il via il 5 aprile i lavori di descialbo dell'intonaco che ricopre i quattro dipinti realizzati dal pittore sanminiatese all'interno dei locali dove sorgerà il Museo della Memoria.

“In accordo con la Soprintendenza di Pisa sono state fatte delle verifiche alle mura ed è stato deciso di scoprire tutti i quattro affreschi che campeggiano nelle sale dell'ex biblioteca – spiega il sindaco Vittorio Gabbanini -. Le opere saranno integrate con il progetto del Museo e saranno valorizzate con un'illuminazione adeguata e un pannello informativo che ne spieghi il messaggio e le contestualizzi”.

Si tratta di quattro affreschi realizzati da un Dilvo Lotti appena ventenne, nel 1934, su commissione dell'allora capo del fascio sanminiatese, Sabatino Novi. Le quattro scene ad affresco realizzate, nell'ex refettorio dei domenicani, all'epoca Casa della Gioventù Italiana del Littorio (GIL), raffigurano scene di vita del periodo fascista che, secondo documenti storici, non piacquero alla committenza la quale ne ordinò l'immediata scialbatura, lasciandone solo uno in vista fino al 1944. “Di questi affreschi non abbiamo molte informazioni, non conosciamo il titolo o la descrizione – spiega ancora il sindaco -, tutto quello che conosciamo lo dobbiamo alle testimonianze di Luca Macchi e di alcune lettere conservate in Archivio. Dell'unico affresco rimasto visibile per dieci anni, è stata invece rintracciata una fotografia nell'archivio Gallerini, che sarà il punto di partenza per gli studi futuri”. I lavori di descialbo saranno conclusi in quindici giorni lavorativi e poi prenderanno il via gli interventi strutturali.

“Riportare alla luce gli affreschi di Dilvo Lotti e inserirli nel contesto del Museo della Memoria è una scelta importante che rispetta il percorso storico della nostra città e dà valore allo straordinario lavoro del maestro a San Miniato, se mai ce ne fosse bisogno – conclude il sindaco -. Questo ulteriore tassello arricchisce ancora di più questo luogo e il messaggio che porta con sé: la memoria della nostra Città sarà conservata non solo nei documenti esposti nelle stanze del Museo ma sarà anche raccontata attraverso le immagini sulle pareti”.