Attualità

"Un territorio di strutture inutili e incompiute"

L'associazione "Territorio in comune" interviene nella vicenda del liceo Marconi, ma cita anche altre situazioni di immobili inutilizzati

Liceo Marconi

"Questa vicenda non rappresenta un episodio isolato, ma è solo l’ultimo evento di numerosi altri analoghi che hanno disseminato il territorio di inutili e incompiute strutture. Costruzioni che hanno inutilmente assorbito ingenti risorse pubbliche sottraendole a più convenienti utilizzi". E' questa l'opinione dell'associazione civica e culturale Territorio in comune in merito alla vicenda del liceo Marconi che, a detta del comitato direttivo, non è l'unico immobile problematico.

"Nessuno ha la responsabilità di ciò che è accaduto - dicono dall'associazione -. Gli organi tecnici tacciono. Si ha l’impressione che molti sperano che “passi la nottata” che il gran polverone offuschi le menti e la verità, nella speranza che il tempo assopisca le tensioni e la memoria. Ai due edifici sede del liceo Marconi ora inutilizzati, e forse inutilizzabili anche in futuro, si deve aggiungere il manufatto che imponente si erge a San Miniato Basso che avrebbe dovuto accogliere la farmacia comunale e alcuni uffici pubblici, ma da anni divenuto solo un antiestetico rudere in attesa di completamento e di destinazione. Altro scheletro di cemento in attesa di utilizzo e forse di demolizione - aggiungono dall'associazione - fa bella mostra di sé nei pressi del bacino di Roffia. La palazzina originariamente destinata ad uso sportivo costruita dal Comune di San Miniato non è mai stata utilizzata e da anni si trova in completo decadimento. Altra struttura pubblica che da anni si caratterizza per il suo stato di abbandono e di sostanziale inutilità nonostante all’epoca avesse avuto un costo di alcuni miliardi di lire - continuano - è la pista di atletica leggera Fontevivo, che mai ha svolto la funzione per la quale era stata costruita. Nel centro storico l’abbozzo del raddoppio del parcheggio del Cencione è qualcosa di meno scandaloso per il solo motivo che la buca nella quale è confinato l’accenno di nuovo parcheggio consente di renderlo invisibile agli sguardi dei cittadini. Se poi agli scheletri di origine pubblica - aggiungono dall'associazione - si sommano quelli frutto dalla mano privata (ricordiamo la squallida situazione dei mastodontici edifici incompiuti di San Donato e le varie costruzioni lasciate incompiute a seguito del catastrofico epilogo del project financing) il quadro è completo".

E infine. "E’ incredibile come si possano realizzare così tanti disastri progettuali e come si possa dar vita a così tanto degrado in un territorio così piccolo. Forse è giunto il momento di fare una riflessione sulle cause di una così alta concentrazione di fallimenti poiché, come dimostra la complessiva vicenda del Liceo Marconi, il malefico germe della incompetenza e insipienza è vivo e vegeto e produrrà in futuro ancora frutti velenosi se la comunità non avrà il coraggio di individuare e somministrare il giusto antidoto".