Politica

"Strage del Duomo, a sinistra ancora falsità"

La proposta della Lega di concedere la cittadinanza onoraria alle 55 vittime dell'esplosione del Luglio 1944 divide il Consiglio comunale

Il Duomo di San Miniato

È bagarre sulla concessione della cittadinanza onoraria alle 55 vittime della strage del Duomo di San Miniato. Il dibattito intorno al fatto, accaduto il 22 Luglio 1944, non si è praticamente mai arrestato. Dopo la mozione presentata dal consigliere della Lega Michele Altini, però, lo scontro si è fatto politico.

"In Consiglio comunale è stata presentata una mozione per la concessione della cittadinanza onoraria alle 55 vittime della stage del Duomo di San Miniato, in conseguenza di un accidentale proiettile statunitense penetrato nella cattedrale e poi esploso - hanno scritto dal gruppo leghista - la maggioranza di sinistra ha preteso, forzando le norme, che la mozione venisse emendata in modo tale da eliminare ogni riferimento alla responsabilità americana dell'evento, seppur accidentale. Con la conseguenza che leggendo il testo emendato, l’esplosione non ha un responsabile certo".

"La pervicace volontà della maggioranza di annacquare il testo della mozione è stata giustificata dal fatto che, a sinistra, sulla vicenda esistono varie sensibilità - hanno spiegato - che, tradotto, significa che tutt’oggi a sinistra si coltiva ancora la diceria dell'eccidio tedesco promossa nel dopoguerra. E, pertanto, il testo della mozione andava modificato con gli emendamenti del Partito Democratico, volti a eliminare ogni riferimento alla responsabilità americana".

"Prendiamo atto che nella sinistra sanminiatese prevalgono certe sensibilità, alle quali la parte moderata di essa supinamente si accoda - hanno concluso - da tempo chiediamo che le calunnie riversate per anni sul vescovo Giubbi venissero riconosciute come tali, ma considerate le sensibilità che prevalgono nella sinistra sanminiatese ci rendiamo conto del perché questa riabilitazione ancora non ci sia stata e del perché a San Miniato una lapide che racconta una storia falsa è esposta al pubblico accanto a quella che racconta la verità, come se le due avessero pari valore".