Attualità

Restiamo umani, sul prato della Rocca

Inaugurata stamani l’installazione artistica di Tonelli che resterà esposta fino al 10 gennaio. Gabbanini: "Esponiamo il valore sacrale dell'umanità”

Bianche e grandi lettere in polistirolo posizionate in fila sul verde prato sotto la Rocca, a comporre la scritta "Restiamo umani". Si tratta dell'installazione artistica del 2014 di Stefano Tonelli inaugurata stamattina nel luogo simbolo di San Miniato, dove rimarrà fino al 10 gennaio.

La frase, che prende in prestito le parole del giornalista e attivista Vittorio Arrigoni ucciso a Gaza nel 2011, è un canto democratico che lo scorso anno l'artista originario di Montescudaio realizzò e iniziò portare in giro attraverso all’associazione Bolgheri Art.

Si tratta di una grande scritta in polistirolo di circa 20 metri di lunghezza per 2, composta da 13 lettere, alte da terra 32 cm. Il carattere scelto è un helvetica per la sua eleganza unita ad un elevato grado di neutralità, per la sua essenzialità, alta leggibilità e risolutezza formale. L’opera sottolinea la forza dell’arte che ancora una volta di più consente di esprimere concetti universali, spronando l’uomo a riflettere e scegliere da che parte stare.

Ad inaugurare l’installazione della maxi scritta sul prato della Rocca c'erano stamattina il sindaco Vittorio Gabbanini, il vice sindaco e assessore Chiara Rossi, Roberto Milani del Centro Raccolta Arte, il consigliere della Fondazione San Miniato Promozione Filippo Lotti, Paolo Pesciatini della Confcommercio di Pisa, due classi della scuola media di San Miniato e l’artista.

“Restiamo umani ricorda l’importanza e il valore sacrale della nostra umanità, in tempi dove egoismo e superficialità la fanno da padrone, per lanciare in alto un grido di speranza e riflettere sul futuro da lasciare ai nostri figli – hanno dichiarato sindaco e vice sindaco -. Abbiamo deciso di installarla ai piedi della Rocca federiciana perché diffondere questo messaggio da qui, da questa ‘terrazza’ che si affaccia sul Valdarno Inferiore, è un punto privilegiato, simbolicamente, il grido si diffonde dall'Appennino fino al mar Tirreno”.