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Il presepe è sulle finestre del seminario

La natività è raffigurata sulla facciata del palazzo di piazza della Repubblica. Tra i personaggi raffigurati anche il vescovo Andrea Migliavacca

L'ingresso al seminario con la natività

Per ogni finestra, un personaggio del presepe. È il presepe monumentale in arte del seminario vescovile di San Miniato, sulla cui facciata spiccano le tele dipinte dai pittori che fanno parte del circuito dell'Unione cattolica Italia, ognuna delle quali rappresenta un personaggio della natività. Sul finestrone centrale, naturalmente, è stato posto Gesù bambino, mentre ai lati si trovano Giuseppe e Maria.

Il presepe fa parte del circuito nazionale di Terre di Presepi insieme ai presepi di Cigoli, Roffia, Ponte a Egola, Ponte a Elsa, al presepe vivente di San Miniato Basso e a quello artistico di Mario Rossi Maglietta. E ogni anno l'iniziativa, che nasce nei giorni precedenti il Natale come calendario dell'avvento, si caratterizza con l'inserimento di persone e personaggi che si rifanno a fatti del presente e del passato.

"Lo scorso anno abbiamo raffigurato le persone che si erano distinte e avevano fatto parlare di sé in riferimento alla pandemia Covid-19. Quest'anno, invece, è stato affrontato un tema storico, anticipando l'anniversario quattrocentenario della diocesi di San Miniato del 2022 - ha spiegato Fabrizio Mandorlini, coordinatore di Terre di Presepi - per questo è stato scelto di rappresentare fatti o ricordare personaggi significativi legati a un così lungo periodo. Il presepe è un'attrazione per la città, per l'interesse che suscita e l'originale emozione che trasmette, ma è anche uno strumento di promozione territoriale attraverso l'arte, la cultura e la storia".

Sulle finestre del seminario, infatti, si trovano il ritratto di Paola Pini raffigurante Maria Maddalena d'Austria, alla cui azione si deve la nascita della diocesi; ma c'è il santuario del Santissimo Crocifisso così come dipinto da Bruno Tamburini, fatto costruire dal vescovo Poggi per sciogliere il voto che i sanminiatesi fecero in tempo di pandemia.

Un dettaglio del presepe sulla facciata del seminario


Infine, ci sono i vescovi Torello Pierazzi (realizzato da Agnese Trinchetti), ricordato per aver dato slancio a molte istituzioni cittadine e come la Cassa di Risparmio, e poi Pio Alberto Del Corona, il vescovo santo, da pochi anni beatificato (di Simona Soldaini). Con un salto di anni nella successione episcopale si arriva a Ugo Giubbi, ritratto davanti alla cattedrale con il cielo cupo da Lorenzo Terreni, e a Felice Beccaro, il vescovo della ricostruzione raffigurato da Alma Francesca. E ancora Paolo Ghizzoni, il vescovo buono (riproduzione del ritratto realizzato da Giuseppe Lambertucci), Edoardo Ricci, il vescovo della carità (di Gerardina Zaccagnino), fino ai contemporanei Fausto Tardelli (di Lori Bagnoli) e Andrea Migliavacca (di Vilma Checchi).

Un dettaglio del presepe sulla facciata del seminario

Un dettaglio del presepe sulla facciata del seminario


Sono proprio questi ultimi che guidano verso alcune scene più note della natività, come la visita di Maria a Santa Elisabetta, la città di Betlemme e l'arrivo dei Re magi. "Riproporre oggi le tante eminenti figure è un modo per raccontare in maniera semplice, divulgativa e diretta quattrocento anni di vita della città e del suo territorio", ha concluso Mandorlini.