Attualità

"L'elezione del presidente è un'occasione mancata"

Così i sindaci Gabbanini, Deidda, Toti, Spinelli, Capecchi, Parrella, Millozzi e Brogi hanno commentato la nomina di Rossi alla Fondazione Carismi

Un'occasione mancata. Così i sindaci di Castelfranco Gabriele Toti, di Fucecchio Alessio Spinelli, di Montopoli Giovanni Capecchi, di Pontedera Simone Millozzi, di Ponsacco Francesca Brogi, di Santa Croce Giulia Deidda, di Santa Maria a Monte Ilaria Parrella e di San Miniato Vittorio Gabbanini, hanno commentato l'elezione del nuovo presidente della Fondazione Carismi, Gianfranco Rossi.

I primi cittadini del territorio all’interno del quale opera la Fondazione, in una nota congiunta, dicono di aver preso atto che l'elezione di Rossi alla presidenza della Fondazione stessa "è avvenuta nonostante la richiesta - da parte dei consiglieri espressione degli enti locali ivi rappresentati - di differimento dell'adempimento, onde consentire una valutazione preliminare. Tanto è vero che la determinazione assunta dalla maggioranza del consiglio ha indotto i consiglieri espressione degli enti locali ad astenersi dal partecipare all'elezione del presidente stesso".

I sindaci ritengono che il Consiglio d’Indirizzo della Fondazione, organo deputato a definire le linee generali di sviluppo dell’attività istituzionale, "abbia perso un'occasione storica - dopo la perdita patrimoniale nonché del controllo della banca conferitaria - di riflessione condivisa ed apertura verso la società civile ed il territorio".

E aggiungono: "La fase che si è appena conclusa ha rappresentato per la vita della Fondazione – e di tutto il territorio nel quale essa opera da quasi due secoli - uno spartiacque che avrebbe richiesto – quantomeno - una manifestazione di presa di coscienza rispetto a quanto accaduto nell’ultimo anno. Per l’insieme di tali ragioni i sindaci confermano la propria volontà di attenzione sulle scelte che saranno compiute e sulle modalità attraverso le quali la Fondazione intenderà perseguire l’attività istituzionale, auspicando che i nuovi vertici non si sottraggano al confronto su questi temi, onde evitare l’ulteriore diffusione di sentimenti di disaffezione e qualunquismo nell’opinione pubblica".