Cultura

La storia di Romero diventa Dramma Popolare

Il vescovo scomodo è al centro della settantesima edizione della Festa del Teatro. Molti gli spettacoli in cartellone, itineranti in città e oltre

Il filo conduttore della settantesima edizione della Festa del Teatro di San Miniato è la fede intesa come speranza, certezza, non necessariamente credo in un Dio. 

Al centro la vicenda di Monsignor Oscar Arnulfo Romero, arcivescovo cattolico salvadoregno determinato a chiedere il rispetto dei diritti umani per la sua gente e beatificato pochi mesi fa da Papa Francesco, che ha sbloccato una pratica ormai ferma da troppo tempo.

La Festa del Teatro sul tema della fede inizia il 20 giugno con Le mille anime dell’India Il Grande Viaggio, le sorgenti e il sacro di e con Giuseppe Cederna; prosegue il 23 giugno con Caino Royale con Andrea Bochicchio e Giovanni Longhin per la regia Rita Pelusio; poi a seguire, il 27 giugno, sarà la volta del testo Un viaggio lungo un mondo, don Lorenzo Milani di Claudia Cappellini per la regia e con Gionni Voltan: un lavoro coinvolgente che ripercorre la vita di Don Lorenzo Milani, figura controversa e contrastata della Chiesa cattolica degli anni cinquanta e sessanta; il 5 luglio va in scena Eppur mi son scordato di me di Gianni Clementi con Paolo Triestino. Quindi l'8 luglio Fabrizio Pugliese interpreta Per obbedienza. Dell’incanto di frate Giuseppe, la bellissima storia di Giuseppe Desa, tra miracoli, devozione popolare e fede infinita. Precede il Dramma Popolare una prima importante: Don Primo Mazzolari, un prete scomodo di e con Antonio Zanoletti che debutterà l'11 luglio.

In programma quindi un cartellone ricco e intenso che porta il teatro nelle chiese, in altri luoghi suggestivi e importanti della città, ma anche fuori, con un unico filo rosso che lega ogni evento, a diverso titolo.