Un mezzo di comunicazione che ha fatto la storia della modernità e dell'attualità: la radio. Uno strumento in grado di connettere migliaia di famiglie e far entrare la musica, l'intrattenimento e l'attualità nelle case degli italiani.
Anche il comprensorio del Cuoio è stato capostipite di progresso, infatti, lo scorso 15 Novembre sono stati festeggiati i 50 anni di radio della famiglia Bolognesi al Pala Agricole di San Miniato, nel giorno esatto in cui i fratelli castelfranchesi Romolo e Remo Bolognesi accesero le frequenze di una delle prime radio libere d’Italia: Radio Pisa.
Era il 1975 e le emittenti private in Italia erano agli albori. I fratelli castelfranchesi decisero di diversificare i loro impegni imprenditoriali e professionali facendo camminare di pari passo l’azienda del settore calzaturiero che avevano da anni con la radio; e da quella che doveva essere solamente una passione "extra" è diventato un lavoro. Un lavoro passato di generazione in generazione, con Maurizio e Marilena prima e ora anche con i rispettivi figli.
Dal 2004 è stato siglato l'accordo societario con l’editore Gianni Prandi ed è nata Radio Bruno, una radio ancora più grande che copra la Toscana, l’Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, Piemonte, Marche e ultima in ordine di tempo la conquista di Roma.
Queste le parole cariche di passione di Maurizio Bolognesi: "L’esperienza di 50 anni di radio ci è di grande aiuto ma l’amore smisurato per questa privilegiata professione non ci fa sentire il peso delle ore giornaliere passate al lavoro, nel lavorare al sabato e domenica, Pasqua, Natale e fine anno. Dicono che amare il proprio lavoro (che comunque è un privilegio di pochi) costituisce la migliore approssimazione alla felicità sulla terra. Per noi questa è una verità e tutte le volte che ci mettiamo le cuffie e ci avviciniamo al microfono continuiamo a emozionarci e se questo ci capita ancora vuol dire che siamo stati tanto fortunati".
Il sindaco di San Miniato Simone Giglioli, durante la cerimonia per i 5 decenni della radio, ha regalato ai fratelli Maurizio e Marilena Bolognesi una targa per celebrare lo storico traguardo.