Attualità

Fondazione Charlie e Caritas, patto per il sociale

Sportelli di ascolto e Telefono Amico entrano in contatto per rispondere ai bisogni delle comunità. Don Zappolini: "Sempre al servizio degli ultimi"

La Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Genesio a San Miniato

Caritas diocesana e Fondazione Charlie insieme per dar vita a un network di servizi, attività di ricerca, didattica, formazione e orientamento. È questo l’obiettivo del protocollo che diocesi di San Miniato e Fondazione firmeranno per rispondere in maniera sempre più efficiente alle richieste di aiuto che, in periodo pandemico, sono notevolmente aumentate.

“Il periodo complesso che viviamo ci impone di agire e di metterci sempre di più al servizio degli ultimi e delle persone che, per le contingenze sociali ed emergenziali, vivono grandi sofferenza - ha spiegato don Armando Zappolini, direttore della Caritas della Diocesi di San Miniato - per fare questo, noi realtà che operiamo nel mondo del sociale e del volontariato abbiamo bisogno di percorrere una strada condivisa. Ecco perché le reti e le unioni d’intenti, come quella che sigleremo con la Fondazione Charlie, sono fondamentali”.

La collaborazione verterà soprattutto sullo scambio, la sinergia e il confronto tra i centri di ascolto della Caritas, punti fisici di osservazione dei fenomeni sociali territoriali, e Charlie Telefono Amico, che riceve chiamate da tutta Italia, fornendo ascolto e sostegno psicologico, in forma anonima e riservata a chiunque ne abbia bisogno.

"Volontà di integrazione, desiderio di collaborazione, esigenza di partecipazione sono tutti indicatori di vitalità, dinamicità e generosità - ha aggiunto Angelo Migliarini, presidente di Fondazione Charlie Onlus - Fondazione Charlie e Caritas abitano territori, sono comunità nella comunità. In un tempo che ha congelato la normalità e impoverito le relazioni, questo protocollo testimonia il bisogno di un nuovo umanesimo fatto di presenza, responsabilità ed empatia”.

"Azioni imprescindibili per le nostre istituzioni locali, con una rete di supporto fondamentale per le nostre comunità di cittadini - ha concluso il presidente della Provincia di Pisa, Massimiliano Angori - tanto più in questo periodo socioeconomico negativo, vessato prima dalla pandemia e adesso da scenari di guerra, che, con le loro conseguenze, diventano terreno fertile per la proliferazione di ogni forma di disagio".