Politica

Fideiussione Consorzio Etruria, quinto rinvio

La denuncia è del responsabile Ncd di San Miniato Roberto Ferraro, che dice: "La vicenda ha dell’incredibile"

Roberto Ferraro

"Un'incredibile situazione, che servirà all’amministrazione comunale per valutare in futuro le compagnie di assicurazione da utilizzare nelle sue varie attività ed è del tutto ovvio che in occasione dei prossimi rinnovi dei contratti assicurativi dovrà tenere conto della fideiussione di 1 milione e 86mila euro che dopo cinque anni non è stata ancora incassata". Questa la denuncia del responsabile Ncd di San Miniato Roberto Ferraro in merito alla questione risalente al 2010 del contratto di costruzione della nuova sede della farmacia comunale stipulato fra l’Azienda Farmacie del Comune di San Miniato e il Consorzio Etruria. Immobile per il quale il municipio aveva versato un milione e 86mila euro, ma non è stato mai terminato per la data prevista (30 giugno 2011).

"A garanzia della restituzione della somma corrisposta a titolo di anticipo - spiega Ferraro - fu rilasciata da una compagnia di assicurazione – oggi Unipol – una fideiussione di importo pari all’anticipo".

Alla data del 30 giugno 2011, data fissata per la consegna dell’immobile, l’edificio non era terminato, né lo è tuttora a distanza di quasi cinque anni.

Nonostante si siano quindi verificate tutte le condizione contrattualmente previste per la restituzione da parte della compagnia di assicurazione dell’anticipo, questa non è ancora avvenuta, ma è stata rinviata cinque volta. "Il Tribunale di Pisa, al quale l’Azienda comunale Farmacie nel 2011 ha fatto ricorso per ottenere quanto ad essa spettante - racconta Ferraro - , ha rinviato la definizione della vertenza per ben cinque volte. Una prima volta al novembre 2012, poi al giugno 2013, poi ancora a gennaio 2014, poi ancora al novembre 2015. Ed infine un nuovo rinvio ad aprile 2016".

"Quella che pareva essere una facile filiera “amica” Casa culturale-Comune-Consorzio Etruria-Unipol, si è trasformata in un grosso danno per le casse comunali - dice Ferraro -, considerato che oltre all’anticipo, le casse comunali stanno perdendo 65.000 euro ogni anno per spese conseguenti alla mancata realizzazione dell’immobile da destinarsi a farmacia. La vicenda sa dell’incredibile. I cittadini sono costretti a constatare la dilapidazione di ingenti risorse pubbliche, al momento valutabili in 1,5 milioni di euro, nonostante la esistenza di garanzie a tutela degli interessi comunali".

"Non è neppure ammissibile pensare ad un accordo transattivo che riduca l’importo del risarcimento poiché non si può chiedere ai cittadini di pagare gli “sconti” concessi alle compagnie di assicurazione".