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Dubbi a cinque stelle sul Peep di Ponte a Egola

Il Movimento punta il dito contro i lotti di costruzione a Ponte a Egola e accusa il Comune: "Dieci anni per stabilire il valore di un fabbricato"

"Sul territorio nazionale stanno emergendo sempre più criticità legate alle cooperative edilizie su costruzioni convenzionate". Ad affermarlo è il Movimento Cinque Stelle di San Miniato, che stavolta mette sotto alla propria lente d'ingrandimento il Peep di Ponte a Egola, in via Contrada nuova.

"Nel 2002 venne stipulato una convenzione con la Cooperativa Primavera 90, che prevedeva la costruzione di sette lotti - dicono dal Cinque Stelle. - In tale convenzione non era stato però determinato il prezzo massimo di cessione dell'unità immobiliari. A fine del 2006 sono stati ultimati e assegnati ai soci prenotatari sei lotti, mentre il settimo era ancora in fase di ultimazione".

"E' sorprendente come tutte queste operazioni siano state fatte senza avere la più minima idea del prezzo di cessione - criticano i pentastellati - e addirittura 18 famiglie sono riuscite a rogitare. Nonostante i molteplici solleciti della Cooperativa e di alcuni soci il Comune ha impiegato sei anni per dettare il prezzo di cessione".

Ma per il M5S non è finita qui: "Il prezzo, dettato con un’integrazione dalla convenzione del 2002, in soli due mesi riesce a lievitare da 1.289 al metro quadro a 1.510".

"Poi nel 2012 viene rettificato e portato a 1.431 euro al metro quadro. Com'è possibile che in dieci anni il Comune non sia riuscito a stabilire il valore reale di un fabbricato di edilizia agevolata?"

"L'aumento di prezzo, secondo i nostri amministratori è riconducibile ad interventi di miglioramento, mentre gli assegnatari avevano già denunciato vizi e difformità riconosciute nell'accertamento tecnico preventivo dal Tribunale di Pisa nel settembre 2008".

Il M5S conclude la sua lettura della situazione citando la Guardia di Finanza di Empoli: "Da prove testimoniali - scrive il Movimento - ha dichiarato in un verbale che tali migliorie sono inesistenti e che il prezzo dettato nell'integrazione del 2008 era calcolato su costi certi, e non presunti, e quindi non soggetto a rivalutazione".