Giunta al termine la missione umanitaria del Movimento Shalom in Burkina Faso, intrapresa da una delegazione composta da otto volontari.
Oltre al fondatore, don Andrea Cristiani, e al presidente Vieri Martini, hanno partecipato anche Andrea Gozzini, Alessandro Degl'Innocenti, Ciro Farella, Renato Amoroso, Luciano Campinoti ed Enrico Spinelli. La permanenza si è concentrata perlopiù nella capitale Ouagadougou e in una trasferta scortata dalla gendarmerie francese ad ovest, nella città di Banfora.
"La situazione del Burkina Faso è sempre più allarmante - ha commentato Martini - gli attacchi terroristici sempre più frequenti e volti e destabilizzare il Paese. Durante i giorni di permanenza, un'imboscata jihadista ha portato al rapimento di 77 donne nel nord. La crisi alimentare è tragica, con intere zone irraggiungibili dai convogli umanitari".
Nello specifico, la missione aveva l'obiettivo di finalizzare il progetto acqua, che ha garantito la fornitura di una trivella con l'apporto finanziario di oltre 300mila euro della fondazione Aurora. Nel primo anno di funzionamento, sono stati ben 50 i pozzi trivellati che hanno permesso di dare acqua a migliaia di persone in estrema povertà.
I progetti dell'associazione sanminiatese riescono ad andare avanti grazie all'impegno dei membri bukinabé, ma la situazione è sempre più pressante. "Si vuole dare voce agli urli di aiuto lanciati dalla popolazione che rimangono inascoltati dai media internazionali - ha spiegato don Cristiani - se non ci sarà un concreto e fattivo intervento degli organismi sovrannazionali, si assisterà ad un disastro senza precedenti".
Lunedì 23 Gennaio, alle 21,15 presso l’oratorio San Giuseppe di Pontedera, si terrà inoltre un incontro che permetterà di ascoltare nei dettagli i risultati della missione.